Quanta pazienza deve avere un paziente per poter effettuare un esame diagnostico in ospedale? A Pescara, la risposta è sconcertante: una 79enne ha dovuto attendere ben 805 giorni, ovvero più di due anni e due mesi, prima di poter finalmente sottoporsi a una colonscopia di controllo. Un’attesa lunghissima che solleva interrogativi sulle liste d’attesa della Asl di Pescara e sulla gestione delle prenotazioni. Il caso è tanto eclatante da aver sorpreso persino la stessa Azienda Sanitaria Locale, che, interpellata sulla vicenda, ha ammesso: «È un caso più unico che raro». Il documento che certifica l’incredibile attesa è il ticket di prenotazione, rilasciato dal CUP il 14 novembre 2022, che riporta come data dell’esame il 27 gennaio 2025. Un periodo di oltre 800 giorni, ben oltre i tempi previsti dai protocolli sanitari.
La lunga attesa e l’incredulità dei medici
La paziente, che preferisce restare anonima, ha effettuato l’esame nel reparto di gastroenterologia dell’ospedale di Pescara e, con sorpresa, ha scoperto che anche il personale sanitario è rimasto stupito dall’incredibile ritardo. «Quando sono arrivata in reparto, i medici hanno controllato la mia prenotazione e si sono meravigliati moltissimo», racconta la donna, che aggiunge con amarezza: «I pazienti sono abituati ad avere pazienza, ma se persino il reparto si stupisce, vuol dire che questo disservizio è davvero grave e merita di essere denunciato». Interpellata sulla questione, la Asl ha avviato delle verifiche per capire cosa abbia provocato un simile ritardo. Tra le ipotesi avanzate, c’è quella secondo cui la prenotazione potrebbe essere finita tra le visite da recuperare post-Covid. Tuttavia, anche considerando l’impatto della pandemia, oltre due anni di attesa appaiono ingiustificabili.
Liste d’attesa sotto la lente della Procura
La vicenda potrebbe essere ricollegata alle cosiddette “pre-liste”, su cui la Procura di Pescara sta già indagando. Secondo le ipotesi investigative, alcune prenotazioni potrebbero essere state “parcheggiate” in elenchi secondari, dando un’immagine più snella delle reali liste d’attesa e ritardando l’accesso alle cure. Il direttore sanitario della Asl, Rossano Di Luzio, ammette che la situazione è anomala: «È strano che alla donna, in tutto questo tempo, non sia stata proposta una data alternativa in un’altra sede». Ma la paziente smentisce categoricamente: «Mai ricevuto altre proposte».
L’attesa media oggi? Ancora alta, ma inferiore ai 213 giorni
Fortunatamente, la donna non aveva una patologia grave, e l’esame era solo un controllo di routine. Ma il problema delle lunghe liste d’attesa resta aperto. Secondo il sito ufficiale della Asl di Pescara, oggi i tempi medi per una colonscopia sono scesi a 213 giorni, un miglioramento rispetto al caso specifico, ma comunque un’attesa molto lunga per chi necessita di diagnosi tempestive. La vicenda riaccende il dibattito sulla gestione del sistema sanitario pubblico, sulle liste d’attesa e sulla necessità di soluzioni efficaci per garantire che nessun paziente debba attendere oltre due anni per un esame diagnostico.