È stato condotto in carcere un 45enne di origini cinesi residente da anni a Monte Porzio, in provincia di Pesaro Urbino, con l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti ripetuti verso la moglie. I due si sono sposati in Cina dove si erano anche separati, per poi ritrovarsi e ricongiungersi in Italia qualche anno dopo. Trasferitisi da Fano a Monte Porzio, da tempo il 45enne abusava della donna, ma solo in questi giorni la vittima ha trovato il coraggio di chiedere aiuto.
La donna di origini cinesi, da anni subiva i comportamenti prevaricatori del marito, che la costringeva ad estenuanti turni di lavoro presso il laboratorio artigianale gestito da lui, per poi obbligarla a svolgere anche le attività domestiche. Oltre a queste già pesanti accuse di maltrattamenti, si aggiungono anche le numerose violenze sessuali da parte dell’uomo, che costringeva la moglie ad avere rapporti contro la sua volontà.
Violenze contro la moglie anche davanti ai figli
Da anni picchiava, insultava e strattonava la moglie, usandola come fosse un oggetto di sua proprietà. Queste sono solo alcune delle accuse che hanno condotto in carcere un 45enne di origini cinesi. Molte di queste violenze sono avvenute di fronte ai figli di 12 e 16 anni della coppia, che hanno testimoniato ai carabinieri a favore della madre, giocando un ruolo essenziale insieme alle amiche della donna per mettere le manette ai polsi dell’uomo.
I due coniugi si erano sposati in Cina, dove avevano anche affrontato la separazione, per poi ritornare insieme in Italia, a Fano, prima di trasferirsi con l’intera famiglia a Monte Porzio, in provincia di Pesaro Urbino.
A far parlare la donna è stato un ultimo episodio di violenza che l’ha vista perdere i sensi dopo che il marito le ha stretto le mani al collo, facendole mancare il respiro. Portata d’urgenza al pronto soccorso, è riuscita a trovare il coraggio di parlare della sua storia allo psicologo dell’ospedale di Fano, che ha così condotto la donna presso un centro anti violenza e dato il via alle indagini.