Pesaro, "portiamo la bimba al maneggio" ma era una scusa per uccidere la compagna

Convince l'ex compagna ad andare per Pasquetta al maneggio con la bimba, ma era una scusa per uccidere la donna di fronte alla figlia: ecco le dinamiche della tragedia sfiorata.

Pesaro, "portiamo la bimba al maneggio" ma era una scusa per uccidere la compagna

Una tragedia sfiorata quella accaduta nella giornata di ieri, lunedì 22 aprile. Un 27enne di Fano ha attirato in un maneggio l’ex compagna, coetanea, con la scusa di fare vedere alla figlia di 5 anni i cavalli; il suo intento era ucciderla proprio davanti alla figlia.

A salvare la donna è stato l’intervento di un residente della zona che le ha soccorse tenendole barricate presso la sua abitazione fino all’arrivo dei soccorsi.

La vicenda

Il 27enne, originario di Fano, ha proposto alla sua ex compagna, coetanea e anche lei di Fano, di portato la loro bimba di 5 anni a vedere i cavalli al maneggio. Da tempo, il ragazzo provava a ritornare con lei così, la giovane ha voluto credergli per il bene e la felicità della piccola, ed ha accettato l’invito. Salita in macchina dell’ex, la coppia e la bambina, si sono diretti verso il maneggio di Pesaro.

La donna ha compreso che stava accadendo qualcosa di strano quando l’auto del 27enne si è fermata all’improvviso e l’ex le è saltato addosso con un coltello in mano. I riflessi della donna hanno evitato che accadesse il peggio; dopo essersi difesa procurandosi qualche taglio superficiale, ha afferrato la figlia ed è scappata in strada richiedendo aiuto. 

In soccorso della 27enne è arrivato un residente della zona che, dopo aver avuto una colluttazione con l’uomo, si è barricato in casa con la donna e la bambina, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Nel frattempo, l’aggressore ha iniziato ad urlare di fronte la casa dicendo si sarebbe dato fuoco, cospargendosi di benzina e tenendo tra le mani un accendino. All’arrivo dei soccorsi l’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio; la donna con la figlia ed il loro soccorritore sono stati condotti in ospedale dove sono stati medicati e successivamente dimessi.

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