Un infermiere del 118 è stato affrontato nella serata di venerdì a Perugia, mentre era impegnato in un intervento di soccorso in seguito a un sinistro stradale. L’episodio si è verificato all’interno dell’ambulanza, dove una delle persone coinvolte nel sinistro, in circostanze ancora da chiarire, si è improvvisamente scagliata contro il professionista sanitario. L’affronto ha provocato la lussazione di un dito della mano dell’infermiere e la rottura dei suoi occhiali da vista, danneggiati nella colluttazione.
A denunciare l’accaduto è stato l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Perugia, che ha espresso piena solidarietà al collega e ha sottolineato come, nonostante la crudeltà subita, l’infermiere abbia portato a termine il soccorso con grande senso del dovere e professionalità. Grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, allertate immediatamente dall’equipaggio sanitario, la situazione è tornata rapidamente sotto controllo.
L’episodio rilancia ancora una volta l’allarme sulle condizioni in cui il personale sanitario si trova spesso ad operare, specialmente nei contesti di emergenza, dove l’escalation di affronti verbali e fisiche rappresenta un fenomeno in costante aumento. L’Ordine ha ribadito la necessità di misure urgenti per tutelare l’incolumità degli operatori del 118, chiedendo maggiore sicurezza, più formazione per la gestione delle situazioni critiche e sanzioni più severe per chi affronta i soccorritori.
A rendere nota l’affronto è stato l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Perugia, che ha espresso piena solidarietà al collega e ha condannato fermamente l’episodio, definendolo inaccettabile. L’Ordine ha colto l’occasione per lanciare un nuovo appello alle istituzioni affinché vengano adottate misure concrete a tutela degli operatori sanitari, troppo spesso vittime di episodi di crudeltà durante lo svolgimento del loro lavoro.
L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha permesso di riportare la calma e di evitare conseguenze ancora più gravi. Tuttavia, l’episodio evidenzia ancora una volta quanto sia urgente potenziare la sicurezza nei contesti di emergenza sanitaria, dotando i mezzi di soccorso di sistemi di protezione adeguati e prevedendo pene più severe per chi affronta il personale medico e paramedico.