Perugia: donna incinta e senza lavoro sta per ricevere lo sfratto. “Se non mi aiutate abortisco”

Una donna incinta e senza lavoro minaccia di abortire. Scrive una lettera disperata in cui chiede aiuto visto che verrà sfrattata a giorni da casa sua e non sa dove andare. Solidarietà da Facebook

Perugia: donna incinta e senza lavoro sta per ricevere lo sfratto. “Se non mi aiutate abortisco”

Una donna di Perugia, incinta e senza lavoro, minaccia di abortire se non viene aiutata.

Lei si chiama Teresa, ha 21 anni, un figlio di pochi anni ed un altro in grembo. La sua situazione economica è molto difficile dal momento che né lei né il marito hanno un lavoro e presto riceveranno uno sfratto che li costringerà a lasciare anche la loro casa.

La donna, in preda alla disperazione, ha chiesto aiuto alle istituzioni e, non ricevendo risposta, ha deciso di scrivere una lettera alla rivista di San Giovanni Rotondo, nella quale esprime tutta la sua disperazione e la sua intenzione di abortire se qualcosa non cambi.

Queste le sue parole.

Mi chiamo Teresa, ho 21 anni, vivo a Mugnano (Perugia) e sono mamma del piccolo Gabriele di 2 anni. Vi chiedo umilmente aiuto perché sono disperata, sia io che mio marito non abbiamo lavoro, viviamo in un monolocale di 40mq e da luglio abbiamo uno sfratto che sarà esecutivo entro Natale. Ho chiesto aiuto al Sindaco, al parroco, ma nessuno mi ha risposto e nessuno ci vuole aiutare, per noi italiani non c’è speranza. Non ce la facciamo più, non abbiamo neanche i pannolini per il piccolo Gabriele, e oggi ho scoperto di essere in attesa di un secondo figlio. Sono disperata, non voglio vedere i miei figli morire di fame e di freddo…sto pensando di non portare avanti la gravidanza se mio figlio dovrà vivere in questo mondo pieno di persone insensibili e avide, dove quando vai a chiedere un aiuto ti rispondono tutti che faranno qualcosa ma poi non fanno nulla! Credo nel Signore e nella Provvidenza, anche se i parroci e i politici di questa città non ci hanno mai dato nulla, anzi. Vi chiedo di aiutarmi, non vogliamo la carità, ma avere un qualsiasi lavoro per mio marito che ci permetta di sfamare i nostri figli e pagare l’affitto. Perché noi siamo poveri ma vogliamo vivere onestamente! nulla di più. Teresa”.

Una situazione disperata la loro dal momento che a giorni dovranno abbandonare anche la loro casa e non sanno dove andare. I servizi sociali possono, infatti, dargli un contributo di 25 euro ogni tre mesi per fare la spesa, mentre la casa popolare al momento non gli spetta visto che hanno la residenza soltanto da 11 mesi, troppo pochi per accedere alle graduatorie.

La storia di Teresa, intanto, su Facebook sta riscuotendo molto successo e sono tante le persone che stanno offrendo un aiuto alla donna e alla sua famiglia.

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