“Si è avvalso della facoltà di non rispondere“, Sergio Marziano, l’uomo che è stato fermato mercoledì per violenza su minore dalla Squadra Mobile: lo riferisce Fabrizio Negrini, il suo avvocato.
Contro Sergio Marziano pende l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una bambina di 6 anni in via Bramante, a Milano, nella zona del capoluogo lombardo chiamata ‘chinatown’.
L’uomo, interrogato venerdì mattina, due giorni dopo i fatti, non ha voluto rispondere a nessuna delle domande del gip Alfonsa Ferraro. Secondo il legale, la scelta è stata necessaria in quanto prima è bene “esaminare il fascicolo processuale” in modo da mettere in atto una valida strategia difensiva.
Il gip Alfonsa Ferraro depositerà a breve la sua decisione. A fare la richiesta di convalida del fermo per Marziano, con la conseguente misura cautelare del carcere per violenza sessuale su di una bambina, costretta a subire atti sessuali, aggravata anche dal fatto che la vittima non ha ancora 10 anni e che l’uomo era gia stato accusato anche in passato per gli stessi motivi, è stato il pm Gianluca Prisco.
Decisione del tutto scontata. Tornando indietro nella storia dell’uomo, nel 2013 era stato condannato a 4 anni e 3 mesi per aver cercato di far prostituire dei minori, per atti osceni e per corruzione di minorenni.
A quanto raccontano le indagini del tempo, a partire dal 2008, il 42enne aveva una sua strategia per adescare i bambini e i ragazzi che uscivano soli da scuola o dagli oratori parrocchiali: teneva in auto dei peluches e dei pupazzi, tutti oggetti che attiravano l’attenzione delle vittime che si fidavano del mondo incantato di Marziano. Nel 2012, l’uomo è stato arrestato per la prima volta tra Lodi e Milano.
Nel gennaio del 2016, dopo aver attivamente seguito un percorso psicoterapeutico specifico per ‘sex offenders’ nella casa di reclusione Milano-Bollate, era stato rimesso in libertà.