Come trascritto da “La Repubblica” e “Ansa“, grazie ad alcune motivazioni dell’équipe dell’azienda ospedaliera di Padova riportate dal “Corriere delle Alpi“, come indicato nella relazione firmata dalla dottoressa Elisabetta Balestro, quest’ultima dirigente medico in diagnosi e cura delle Malattie Rare e Interstiziali del polmone, un 55enne di Belluno avrebbe perso il proprio posto dalla lista per trapianto del polmone a causa delle sue idee sul Covid-19.
Dall’équipe medica viene considerato non idoneo a causa delle sue idee paranoiche contro il virus. Quindi i medici dell’ospedale di Padova, visto il suo pensiero sui vaccini, hanno pensato che: “Il paziente potesse non aderire alle terapie necessarie a rendere efficace il trapianto”.
Le spiegazioni da parte dell’ospedale di Padova
Il paziente, come riportato da “Open“, è affetto da un grave malattia polmonare, ma avrebbe comunque deciso di rifiutare il vaccino contro il Covid-19. Questo caso è arrivato addirittura in Parlamento ove Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia), e Francesco Sapia (Alternativa) hanno chiesto all’attuale Ministro della Salute Roberto Speranza di conoscere quali siano gli elementi sui quali si basa il parere dei vertici sanitari.
Una prima risposta però viene data dal professore Federico Rea, direttore di Chirurgia Toracica dell’Asl di Padova: “Non vi è alcuna motivazione ideologica dietro alla scelta di non procedere all’immediato inserimento del paziente. Questa scelta viene fatta dopo scrupolosa analisi da parte di numerosi professionisti medico-clinici e psichiatrici. Al fine di valutare con estremo rigore ed etica deontologica l’appropriatezza del trapianto nel caso specifico”.
Quindi la mancanza adesione al vaccino e la richiesta del paziente del trapianto di un solo polmone, hanno comunque: “Poca o nessuna attinenza con le scelte effettuate. I medici valutatori hanno preso in considerazione fattori ben più ampi, fra i quali la corretta aderenza e completamento delle terapie farmacologiche ed altri”.