Pavia: portato in Israele dai nonni il piccolo Eitan, il bimbo sopravvissuto alla strage del Mottarone

Si tratta del bambino di 5 anni unico sopravvisuto al disastro della funivia Stresa-Mottarone nel Verbano Cusio-Ossola. L'incindente avvenne il 23 maggio del 2021, il piccolo sarebbe stato fatto salire su un aereo privato e portato in Israele. "Non avevamo scelta".

Pavia: portato in Israele dai nonni il piccolo Eitan, il bimbo sopravvissuto alla strage del Mottarone

Il piccolo Eitan, il bimbo di 5 anni unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone, sarebbe stato portato in Israele dai nonni. A riferirlo alla stampa nazionale sono gli zii paterni che lo avevano in custodia. Secondo quanto affermano i parenti del bimbo, l’infante sarebbe stato fatto salire dal nonno su un aereo privato. Nell’incidente della funivia il bimbo, come si ricorderà, ha perso entrambi i genitori e un fratellino. Subito dopo le dimissioni dall’ospedale era stato affidato alla zia di Pavia, dove abitava da diversi anni.

Quel 23 maggio l’infante si era recato per una giornata di spensieratezza insieme ai suoi famigliari nel Verbano-Cusio Ossola, quando all’improvviso il cavo della cabina della funivia cedette. Eitan si sarebbe salvato grazie al forte abbraccio di suo padre, che lo ha tenuto stretto a sé mentre la cabina veniva giù. Adesso la Procura della Repubblica di Pavia ha aperto un’inchiesta e si indaga per sequestro di persona. I parenti israeliani però respingono l’accusa di “rapimento” e di sequestro di persona, e hanno fatto sapere di non avere avuto scelta se non quella di portare in Israele il bimbo, così come avrebbero voluto i suoi genitori.

I sospetti dei famigliari

Or Nirko, zio paterno del piccolo Eitan, temeva che potesse accadere una cosa del genere. Lo ha rivelato in una intervista per il Corriere della Sera. “Purtroppo avevano in custodia il passaporto israeliano di Eitan. Noi lo abbiamo chiesto indietro, il giudice tutelare aveva fissato la data del 30 agosto ma non ce l’hanno dato e visto che, nonostante le nostre richieste, ai nonni materni non era stato revocato il diritto di visita, è andata com’è andata” – così ha raccontato l’uomo ai cronisti del Corsera.

Da quanto si apprende, il nonno materno sarebbe passato da casa della zia per trascorrere un pomeriggio insieme a lui, ma poi i due non vi avrebbero fatto più ritorno. Immediatamente è stato lanciato l’allarme, per cui sono scattate anche le relative indagini da parte della Procura pavese, la stessa che aveva disposto la tutela legale del piccolo alla zia paterna. “Il nonno ha ricevuto in Israele una condanna per abusi domestici. Noi abbiamo fatto di tutto per proteggere Eitan, compreso rimanere in silenzio. Ma non e’ servito, sono venuti alle 11 del mattino e avevano il diritto di stare con Eitan fino alle 18. Solo che non sono mai tornati” – questo è l’annuncio che lo zio paterno ha fatto alla stampa.

L’avvocato Armando Simbari, legale della famiglia paterna di Eitan, non ha dubbi e per lui si tratta di un vero e proprio sequestro di persona. Tra l’altro il bambino era ancora sottoposto alle cure psicologiche e terapeutiche, questo in modo da superare il dolore della perdita dei genitori. “Fino ad ora il bambino non e’ stato riaccompagnato dal nonno a casa, notizie ufficiali di rapimento io non ne ho” – così aveva detto invece l’altro legale della famiglia paterna Cristina Pagni. Intanto la zia paterna del piccolo ha preferito rimanere in silenzio non rilasciando alcuna dichiarazione.

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