Questa mattina un’ambulanza ha trasportato dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino a Pavia l’unico sopravvissuto alla tragedia avvenuta il 23 maggio scorso sulla funiva del Mottarone a Stresa, nel Verbano-Cusio-Ossola. Si tratta del bambino israeliano di 5 anni, Eitan, unico sopravvissuto al crollo di una cabina dell’impianto di risalita in cui sono morte 14 persone, inclusi i genitori del piccolo, il suo fratellino e i suoi bisnonni. Le condizioni del bimbo sono adesso abbastanza migliorate, anche se dovrà continuare a seguire sia le terapie mediche che quelle psicologiche.
Per tutto questo tempo il piccolo non è mai stato lasciato solo, al suo fianco ha avuto la zia Aya e i sanitari del Regina Margherita. In un primo momento, a causa dei gravi traumi riportati, è stato ricoverato in Rianimazione, poi visto il miglioramento i medici lo hanno cominciato a svegliare delicatamente nelle scorse settimane ricoverandolo presso un normale reparto di degenza. Da giorni ormai il piccolo ha ricominciato anche a mangiare. Eitan adesso sà della tragedia, sà che la mamma, il papà, il fratellino e i suoi bisnonni non ci sono più.
Arrivato in Italia il fratello dei genitori di Eitan
Nelle scorse ore è giunto in Italia anche Nadav Biran, fratello dei genitori del bambino. La zia Aya ha voluto ricordare con una lettera i genitori del bimbo e tutti i suoi familiari deceduti durante il disastro del Mottarone. “Mio Amit, mio piccolo fratellino, mia amata Tal-Tal e nostro Tomi-Tom. Non ho parole per descrivere quanto ci mancherete. Quando ci avete raggiunto a Pavia, Eitan aveva solo un mese, le mie bimbe due e 18 mesi. Per la prima volta da anni abbiamo avuto una famiglia in Italia” – queste sono le commoventi parole scritte da Aya.
Eitan viveva infatti da diversi anni in Italia insieme alla sua famiglia. Quel 23 maggio avevano deciso di andare tutti insieme sulla funivia del Mottarone, portando con sè anche i genitori. Una passeggiata dopo tante settimane di lockdown. All’improvviso la cabina va giù, poi si stacca e cade per una ventina metri schiantandosi in una zona impervia del Mottarone, presso un’area boschiva.
Poco prima del dramma una foto scattata sulla funivia immortalava Eitan nella cabina insieme alla sua famiglia. Pochi minuti dopo invece c’è stato il crollo, le sirene delle ambulanze, le grida di dolore dei soccorritori. Quella che doveva essere una giornata di relax si è così trasformata in una delle più grandi tragedie che ha colpito il nostro Paese in questi ultimi anni.