Pavia, finanziere uccide la compagna e si toglie la vita: in casa la figlia 11enne

Contrario alla separazione con la compagna, un finanziere 55enne la uccide accoltellandola e poi si toglie la vita. Durante la tragedia c'era in casa la figlia 11enne della coppia.

Pavia, finanziere uccide la compagna e si toglie la vita: in casa la figlia 11enne

Un tragico omicidio-suicidio è quello che si è consumato poco prima della mezzanotte di mercoledì primo maggio, a Vigevano (prov. Pavia), quando un finanziere di 55 anni ha accoltellato a morte la sua compagna per poi togliersi la vita con un colpo di pistola alla nuca.

Al momento dei fatti era presente nell’abitazione anche la figlioletta della coppia, una bambina di soli 11 anni, la stessa che ha chiamato un parente ed ha allertato i vicini di casa che hanno sentito le sue urla strazianti rivolte al corpo della madre ormai priva di vita.

Lui si chiama Luca Adamo, 55 anni, ed era un appuntato scelto della Guardia di Finanza in servizio alla Tenenza di Corsico, in provincia di Milano. Lei è Erika Cavalli, un agente immobiliare di 37 anni, che da qualche settimana aveva scelto di mettere fine a quella relazione a detta dai loro conoscenti molto soffocante. Chi ha conosciuto Adamo, infatti, lo descrive come un uomo molto geloso che spesso accompagnava la compagna negli incontri lavorativi per sapere nel dettaglio con chi si vedeva o come si vestiva.

Qualche mese fa Erika aveva fatto visita alle forze dell’ordine per chiedere consiglio su come separarsi dal compagno. Non risultano denunce di aggressioni precedenti a questo terribile fatto, ma la sua richiesta di aiuto fatta ai militari lascia intendere un profondo stato di preoccupazione di Erika riguardo l’uomo. La 37enne era riuscita a trovare una nuova casa dove trasferirsi presto con la figlia ma, momentaneamente, l’11enne si trovava ancora con il padre, tranne nei giorni di festa che trascorreva con la madre.

Le dinamiche dell’omicidio-suicidio

Così come precedentemente detto, nei giorni di festa la piccola era in compagnia della madre, e così è avvenuto anche quel mercoledì primo maggio. Erika aveva appena riaccompagnato a casa la figlia, quando è avvenuta la tragedia.

Non si conoscono ancora le motivazioni che hanno spinto Luca Adamo a compiere il folle gesto, ma, prima che l’ormai ex compagna se ne andasse dalla sua villetta in via Ivrea di Vigevano, in provincia di Pavia, ha raggiunto la donna e l’ha colpita ripetutamente con un coltello da cucina. Le ferite sembrerebbero essere più di dieci, ma solo l’autopsia potrà rivelarne il numero esatto.

Dopo aver ucciso Erika, il finanziere si è recato presso il garage dell’abitazione dove, seduto su di una sedia, si è sparato sotto al collo con la pistola d’ordinanza, uccidendosi sul colpo. All’arrivo dei militari e del 118 sul posto, entrambi i genitori della bambina erano deceduti.

Continuano le indagini per capire che cos’abbia spinto il 55enne a compiere quel gesto folle, anche se tra le ipotesi più accreditate c’è la separazione con l’ex compagna, che l’uomo non aveva mai accettato. Nei prossimi giorni si cercherà anche di comprendere che cos’abbia visto la bambina che si trovava in casa al momento della tragedia.

In questo momento, la figlia della coppia è ospite di amici di famiglia a cui probabilmente verrà concessa la custodia, poiché i nonni, i parenti più vicini alla piccola, sono troppo anziani e con una situazione economica e di salute precaria.

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