Pavia, Coronavirus trovato nelle lacrime di un bambino: primo caso al mondo

Il piccolo è un paziente dell'Ospedale San Matteo, completamente asintomatico al tampone naso faringeo, poi ha sviluppato dei lievi sintomi all'occhio.

Pavia, Coronavirus trovato nelle lacrime di un bambino: primo caso al mondo

Nelle lacrime di un bambino sono state trovate tracce di coronavirus Sars-CoV-2. Lo afferma uno studio dell’ospedale San Matteo di Pavia, che ha seguito il caso clinico in questione. Secondo quanto riportano i media nazionali, il piccolo era completamente asintomatico, non aveva quindi febbre i sintomi riconducibili all’infezione Covid-19. Solo successivamente il bimbo è stato sottoposto a esami approfonditi, i quali hanno evidenziato alcune anomalie nella transaminasi. Proseguendo con l’esame ci si è accorti che il piccolo mostrava una lieve irregolarità ad un polmone, per cui si è voluto capire di cosa si trattava.

Sottoposto a tampone molecolare per verificare la positività al Sars-Cov-2 è risultato essere infetto dal Covid-19. La situazione è rimasta comunque stabile e il piccolo non ha avuto gravi sintomi, ma dopo qualche giorno lo stesso ha cominciato a mostrare alcuni fastidi agli occhi, per cui i medici hanno effettuato una valutazione oftalmologica. All’apparenza il piccolo paziente non mostrava sintomi riconducibili ad una congiuntivite o altro. La sorpresa è arrivata dal tampone congiuntivale, che è risultato positivo al Sars-CoV-2.

Il Covid nelle lacrime

E quindi proprio in un campione delle lacrime del bimbo sono state trovate tracce di coronavirus. La ricerca è stata descritta nei minimi particolari sull‘European Journal of Ophtalmology, una delle riviste scientifiche più note in tutto il nostro continente. A spiegare come è avvenuto il tutto è Gianluigi Marseglia, direttore di Pediatria dell’ospedale San Matteo di Pavia, una delle strutture sanitarie in prima linea contro il Covid in Italia. L’esperto ha spiegato che piccolo non avesse neanche problemi a livello respiratorio, per cui quasi nulla faceva presagire una sua infezione da Covid-19.

La scoperta è stata possibile proprio perché il bimbo era tenuto sotto costante osservazione dai medici, che volevano monitorare il suo stato di salute dopo un contatto prolungato con membri della famiglia positivi al Sars-CoV-2. Le generalità del bimbo non sono state rese note per motivi di privacy, ma si sa che quest’ultimo ha 11 anni. Si tratta quindi di un paziente in età pediatrica.

Come già detto in apertura è la prima volta che il Covid viene trovato all’interno delle lacrime di un bambino. Per questo adesso la ricerca dovrebbe essere da stimolo per altri medici e pediatri in tutto il mondo. Luciano Quaranta, direttore del reparto di oculistica del San Matteo, ritiene la trasmissione del coronavirus attraverso sia possibile, ma anche non sappiamo “se questa possa essere considerata una nuova strada per la diffusione del contagio”.

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