Partono i licenziamenti collettivi per il Teatro dell’Opera di Roma

La decisione sull'esternalizzazione dell'Orchestra e del Coro riguarda 182 lavoratori su 460. Il risparmio è di 3,4 milioni di euro. Franceschini dichiara che il passaggio è stato sofferto ma necessario

Partono i licenziamenti collettivi per il Teatro dell’Opera di Roma

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha dato un annuncio che ha veramente scioccato tutti: Il Cda oggi ha approvato l’esternalizzazione dell’orchestra e del coro votando una procedura di licenziamento collettiva”. La notizia è arrivata dopo l’incontro che si è tenuto per decidere sulle sorti del Teatro dell’Opera, che nelle utlime settimane ha visto anche l’abbandono da parte del maestro Riccardo Muti.

Il Ministro della cultura Franceschini ha detto a proposito: Un passaggio doloroso ma necessario per salvare l’Opera di Roma e ripartire”, ha anche aggiunto che si aspettava delle scelte diverse, più coraggiose, che dessero modo al teatro di continuare la sua attività e programmazione. Il Sindaco ribatte dicendo che la situazione era insostenibile e aggiunge: “Dopo un’accurata riflessione abbiamo pensato che questo è l’unico percorso, in un momento drammatico della vita del teatro, che può portare ad una vera ed auspicata rinascita del lirico romano”

Una cosa del genere non era mai accaduta in Italia, ma in altre nazioni europee è da tempo che sperimentano questo modello. Ad esempio in Spagna, Madrid, Valencia, fino a Vienna, ad Amsterdam e in ben tre teatri di Parigi i cori e l’orchestra sono esterni. Il sovrintendente dell’Opera di Roma Carlo Fuortes ha commentato la vicenda dicendo che è una scelta assolutamente normale, che può portare anzi buoni frutti. 

E aggiunge: “E’ una scelta molto dura e sofferta. La chiusura della fase di licenziamento collettivo prevede di individuare un soggetto col quale svolgere un servizio di orchestra e di coro. Non vogliamo chiudere i rapporti con gli artisti e i musicisti che ne fanno attualmente parte quindi auspichiamo che si riuniscano e fondino un soggetto sulla base della qualità artistica”.

La nuova decisione riguarda 182 lavoratori su 460, ed è stata attuata soprattutto per motivi di riduzione delle spese, visto la cifra che costano al teatro. Ecco infatti le parole del sovrintendente: “Coro ed orchestra costano 12 milioni e mezzo l’anno. Il risparmio previsto è di 3,4 milioni con l’esternalizzazione. Abbiamo ragionato in termini di funzionalità e di effetto economico, è una decisione indipendente dalle sigle sindacali e non c’è alcuna intenzione ritorsiva, è quasi offensivo pensarlo”. E quando si parla di spending review non c’è nulla da aggiungere, visto i tempi che corrono. A pagarne le conseguenze sono i 182 lavoratori che adesso devono rimboccarsi le maniche per trovare una nuova sistemazione.

Continua a leggere su Fidelity News