Una corsa contro il tempo, con il tempo che alla fine ha avuto la meglio. È così che si può raccontare l’emozionante nascita della piccola Azzurra, venuta alla luce in un’ambulanza subito dopo il casello autostradale di Lanciano. La mamma, una giovane donna di Ortona, aveva iniziato il travaglio ed era stata caricata d’urgenza su un mezzo di soccorso diretto all’ospedale di Lanciano. Ma la piccola, impaziente di vedere il mondo, non ha voluto attendere l’arrivo in ospedale.
Il parto improvvisato in ambulanza
L’ambulanza, partita a sirene spiegate, stava percorrendo l’autostrada A14 quando le contrazioni sono diventate troppo ravvicinate. A quel punto, i sanitari a bordo hanno capito che non ci sarebbe stato il tempo per arrivare in ospedale. Così, subito dopo aver superato il casello di Lanciano, il mezzo ha dovuto accostare per organizzare il parto direttamente a bordo.
Un’ostetrica, in vivavoce al telefono, ha guidato l’equipe dell’ambulanza nelle fasi cruciali della nascita. Tra tensione ed emozione, tutto è andato per il meglio: la piccola Azzurra è nata sana e forte, accolta dalle mani esperte dei soccorritori. Poco dopo, mamma e figlia sono state trasportate in ospedale per i controlli di routine, dove i medici hanno confermato che entrambe stavano benissimo.
Lo stupore all’arrivo in ospedale
Quando l’ambulanza è arrivata all’ospedale di Lanciano, lo staff medico si era già preparato per un parto d’emergenza. Ma la sorpresa è stata grande quando hanno scoperto che il lieto evento era già avvenuto lungo la strada. “Non c’era più fretta, Azzurra era già in braccio alla mamma”, hanno raccontato con un sorriso i sanitari, ancora emozionati per il fuori programma.
Un’avventura da raccontare
Quella di Azzurra è una storia che la sua famiglia racconterà per sempre. Nascere in un’ambulanza, subito dopo un casello autostradale, non è certo una cosa comune. Ma l’amore e la prontezza dei soccorritori hanno trasformato un imprevisto in un momento di pura gioia. Una nascita che resterà nella memoria di chi l’ha vissuta e che, chissà, potrebbe anche diventare un aneddoto da raccontare ogni anno, al compleanno di Azzurra.