Parma: Federico II di Svevia riceve la sua "quarta scomunica"

L' imperatore del Sacro Romano Impero, Federico II, ricevette molti onori ma anche ben tre scomuniche dai Papi, suoi nemici dichiarati. Doveva attendere il 2020, a Parma, per venire definito Federico II di Svezia. Un refuso imbarazzante.

Parma: Federico II di Svevia riceve la sua "quarta scomunica"

Federico II diventa imperatore di Svezia, errore grossolano svelato in  una targa commemorativa nella sala del consiglio comunale della città di Parma per celebrare il 770esimo anniversario “della sortita del popolo di Parma che ruppe l’assedio dell’imperatore Federico II di Svezia e salvaguardò l’autonomia e la libertà del civico comune”. 

La targa con evento annesso avrebbe dovuto, nelle intenzioni del sindaco Pizzarotti, restituire l’immagine di una città fiera e vigorosa, che salvaguardò la sua indipendenza non chinando la testa. E invece l’evento si è trasformato in una figuraccia ed ha avuto un ritorno decisamente imbarazzante. Il presidente del consiglio comunale, Alessandro Tassi Carboni, si è prontamente scusato per l’errore, e ha assicurato che sarà corretto al più presto.

Federico II di Svevia, non di Svezia, è un errore grossolano e imperdonabile, e lo è ancor di più perché Parma è Capitale Italiana della Cultura per il 2020, titolo ottenuto superando le altre validissime città finaliste: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.

Errori di questo tipo, oltre ad avere – dati i tempi – una eco esponenziale, diventando il refuso oggetto di scherno virale in rete, apre il campo ad attacchi politici. E, così, ecco un “Siete ignoranti” arrivare dall’opposizione e, in particolare, dalla Lega di Salvini, chiaramente col dente avvelenato rispetto ad un sindaco che, benché poi fuoriuscito, è stato eletto a sindaco nelle liste del M5S.

Gli internauti sottolineano anche che l’anniversario era nel 2018, in quanto la battaglia a cui si fa riferimento risale al 18.02.1248. O, ancora, che la targa andava firmata Comune di Parma, secondo quanto impone il galateo istituzionale. Non si firma “Pizzarotti” una targa del Comune. La vanagloria amplifica la brutta figura. 

Insomma, mala tempora currunt per un’amministrazione sotto la luce dei riflettori più che mai in questo anno da capitale della cultura italiana.

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