Il dolore straziante per la perdita di un figlio, strappato da questo mondo a soli 19 anni, deve provocare un dolore indescrivibile, che non auguriamo a nessuno di passare. E’ quello che, purtroppo, sta passando in questi terribili giorni Antonia Comin, la madre del 19enne precipitato dal 5° piano dell’Hotel Da Vinci di Milano.
Si sta indagando ancora sulle cause della morte: quel che è certo, però, è che questo ragazzo non c’è più, e le strazianti parole della madre possono solo dare un’idea di quello che sta provando in questi momenti. C’è amarezza, ovviamente, e la signora Comin si lascia sopraffare dal dolore quando dice: “Ho affidato il mio unico figlio, sano e in buona salute, all’Istituzione scolastica. Mi verrà riconsegnato cadavere“. E’ questo il post che la donna ha pubblicato su Facebook, che prosegue: “Se fosse rimasto a casa, sarebbe vivo“.
Che continua: “L’hanno lasciato morire solo“, alludendo probabilmente al fatto che gli inquirenti stanno tentando di chiarire, ovvero che tra i compagni di scuola, forse qualcuno sta mentendo, non dicendo tutta la verità su quello che è successo in quella terribile notte: per nascondere cosa? “L’hanno lasciato morire, solo e nell’indifferenza generale. Non ci sono lacrime né parole che possano esprimere il vuoto, la privazione, l’assurdità di tutto, il silenzio innaturale, il dolore”.
“Ho trascorso questi ultimi vent’anni amandolo, curandolo, ascoltandolo, condividendo con lui le sue conquiste, le sue gioie, i suoi insuccessi; sostenendolo e costruendo con lui ogni momento, perché acquisisse solide radici ma anche valide ali per volare”, dice la madre di Domenico, che non vuole assolutamente sentir parlare di suicidio, ipotesi peraltro esclusa anche dagli inquirenti: “Non si è tolto la vita. Era sereno, felice. Aveva mille passioni“. In attesa dello sviluppo delle indagini, quel che resta è il dolore dei genitori di Domenico per una morte assurda, apparentemente immotivata: speriamo che si arrivi in breve a conoscere la verità.