Parigi, turista araba cacciata dall’Opera perché aveva burqa

La turista araba era in sala con il velo che le lasciava scoperti solo gli occhi. Quando il coro ha deciso di non cantare, un addetto alla sicurezza ha invitato alla donna di osservare il codice sul velo, ma lei e il suo compagno sono andati via

Parigi, turista araba cacciata dall’Opera perché aveva burqa

Rispettando la legge francese sul divieto di portare il burqa o il niqab nei luoghi pubblici una donna araba è stata cacciata via dall’Opera parigina. La vicenda, come la legge emanata a proposito di questo divieto, suscita ancora polemiche e discordie. L’episodio risale al 3 ottobre, quando una turista araba indossava l’abito islamico e ovviamente il velo mentre era in corso una rappresentazione della Traviata. Duro il commento del Ministero della Cultura che ha annunciato di diffondere una normativa che eviti il verificarsi di simili episodi.

In effetti, la vicenda deve essere stata un po’ spiacevole per la turista, come la riporta il vicedirettore dell’Opera Bastille, Jean-Philippe Thiellay: “Sono stato allertato durante l’intervallo tra il primo e il secondo atto. Alcuni membri del coro mi hanno comunicato che non avrebbero cantato se non si fosse trovata una soluzione”. La turista stava seduta in prima fila, dietro al direttore d’orchestra e aveva sul volto un velo chiaro che le copriva i capelli, la bocca e il naso e le lasciava scoperti solamente gli occhi. La decisione del coro di non cantare se la donna non fosse andata via ha fatto in modo che un addetto alla sicurezza ricordasse alla donna e al suo compagno quali erano le norme francesi sulla proibizione del velo nei luoghi pubblici. A questo punto l’agente ha chiesto alla donna di scoprire il volto altrimenti avrebbe dovuto lasciare la sala.

La donna e il compagno hanno preferito abbandonare la sala senza disturbare o provovcare problemi. La reazione del Ministero della Cultura è stata immediata e ha comunicato che diffonderà un nuovo annuncio per far sì che tutti i teatri e i musei nazionali si attengano alle disposizioni della legge. Questa normativa risale comunque al 2010, e prevede che “nei luoghi pubblici nessuno possa portare abiti che nascondano il volto. A chi infrange  la legge è prevista una multa di 150 euro e un corso di educazione civica, per inculcare in mente le disposizioni. Una normativa che parla chiaro e che i musei e i teatri dovrebbero osservare, apponendo chiaro all’ingresso la legge. Chi non è disposto ad accettare potrà decidere di non entrare invece di essere buttato fuori dopo.

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