Papa Luciani: quarant’anni dopo, chiarite le cause della morte

L'unica suora - testimone ancora in vita, Margherita Marin, racconta a Stefania Falasca la verità dei fatti. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano: "Smentita l'ipotesi del complotto".

Papa Luciani: quarant’anni dopo, chiarite le cause della morte

Tutti, a suo tempo, ci siamo chiesti cosa successe la notte del 28 settembre 1978 in Vaticano. Finalmente, una ricostruzione storica sulle ultime ore di vita di Albino Luciani, il Papa del sorriso, morto a 34 giorni dall’elezione al soglio pontificio. Le virtù eroiche di Giovanni Paolo I saranno riconosciute dalla Santa Sede entro breve tempo.

Ad occuparsi di mettere insieme le testimonianze, è stata un’editorialista dell’Avvenire, Stefania Falasca, a suo tempo vicepostulatrice della causa di canonizzazione di Wojtyla, il successore di Luciani. Titolo del libro: ‘Papa Luciani. Cronaca di una morte‘, edizioni Piemme. Pietro Parolin, il segretario di Stato vaticano a proposito del libro scrive: “Vengono chiariti quei punti rimasti nel limbo, amplificati e travisati nella ricostruzione noir e anche da parte di chi ha smentito l’ipotesi del complotto“. Il lavoro di Stefania Falasca riesce infatti a smontare, anche senza volerlo, le varie tesi su complotti contro Albino Luciani. Un giallo di fantascienza che ha avuto ampie entrate con la vendita di ‘In God’s Name‘ di David Yallop.

Tra i documenti più importanti, ci sono le deposizioni inedite di suor Margherita Marin. La religiosa, allora 37enne, è l’unica delle quattro suore che assistevano papa Luciani ad essere ancora in vita: era infatti la più giovane di tutte. Suor Margherita ha saputo mantenere un totale riserbo sull’accaduto, diventando ora un punto di riferimento chiaro per comprendere i fatti.

Il corpo esanime del papa fu rinvenuto la mattina del 29 settembre da John Magee, il segretario. La scoperta del decesso, secondo la testimonianza di suor Margherita, è stata di suor Vincenza Taffarel, accompagnata nella stanza dalla stessa Marin.

Tutti i particolari raccontati dalla religiosa dicono che la sera del 28, al momento della morte, papa Giovanni Paolo I era solo nella stanza, tranquillo nel suo letto, e tutto era disposto alla lettura: “tra le mani, appoggiate sul petto, stringeva alcuni fogli dattiloscritti, la testa era girata un po’ verso destra con un leggero sorriso, gli occhiali messi sul naso, gli occhi semichiusi… sembrava proprio che dormisse“. Papa Luciani teneva in mano i fogli dattiloscritti di una sua omelia e non, come diffuse Radio Vaticana, una copia de ‘L’imitazione di Cristo‘.

Fu il medico Renato Buzzonetti a confermare il decesso del Pontefice: “Si è trattato di morte improvvisa” e, nel referto, aggiunse che questa “per definizione, è sempre naturale“. Secondo il medico Buzzonetti, papa Luciani è morto per una delle più gravi espressioni di “cardiopatia ischemica“: l’infarto miocardico.

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