Papa Francesco: tutti siamo tentati dal male, per questo chiediamo di esserne liberati

Ieri mattina, 15 maggio 2019, Papa Francesco, durante l'Udienza generale in Piazza San Pietro, ha spiegato la settima invocazione del Padre nostro: "Ma liberaci dal male".

Papa Francesco: tutti siamo tentati dal male, per questo chiediamo di esserne liberati

Dopo aver chiesto al Padre di non essere lasciati soli nel momento della tentazione, l’ultima delle richieste suggerite da Gesù nel Padre Nostro è di essere liberati dal male. Ed è su questa espressione: “Ma liberaci dal male” che Papa Francesco si è fermato oggi nella sua riflessione.

Si completa così il ciclo di catechesi sul Padre Nostro. Ad ascoltare Papa Francesco in Piazza San Pietro, nonostante il maltempo, c’erano circa 20 mila persone.

La catechesi

Il verbo greco originale – ha spiegato il Papa – è molto forte: evoca la presenza del maligno che tende ad afferrarci e a morderci (cfr 1 Pt 5,8) e dal quale si chiede a Dio la liberazione”. Sempre l’apostolo Pietro, ha ricordato Francesco, spiega che il diavolo, come un leone furioso, gira attorno a noi e cerca di divorarci: per questo chiediamo a Dio di esserne liberati.

Le due suppliche, “non abbandonarci” e “liberaci”, ci insegnano a invocare il Padre in ogni momento, caratteristica cristiana. La preghiera cristiana è filiale, il che non significa infantile o infatuata della paternità di Dio, tanto da dimenticare le difficoltà della vita. Le ultime espressioni del “Padre nostro” danno voce ai peccatori, ai perseguitati, ai disperati, ai morenti. Sarà anche la nostra preghiera “quando saremo nel limite, sempre“.

La storia ci racconta che il male spesso opera silenziosamente, come un serpente carico di veleno e in alcuni giorni sembra avere la meglio sulla stessa misericordia di Dio. È il tentatore che suggerisce e spinge al male, ma chi prega lo sa riconoscere, non è cieco, intuisce le sue tentazioni: “tutti noi – ha detto il Santo Padre – abbiamo sperimentato sulla nostra carne la tentazione, di qualsiasi peccato”

Riconosciamo il male, ha detto ancora il Papa, nei lutti dell’uomo, nel dolore innocente, nella schiavitù, nella strumentalizzazione dell’altro, nel pianto dei bambini innocenti, eventi che “protestano nel cuore dell’uomo” e diventano un’unica preghiera nelle parole di Gesù in croce: “Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu“.

L’uomo, votato alla vita, con grandi sogni nel cuore, quali l’amore e il bene, si trova spesso a lottare contro le tentazioni. Il cristiano conosce quanto il potere del male possa soggiogare l’uomo, ma sa e fa esperienza che Gesù è dalla sua parte e gli viene in aiuto. Dalla croce Gesù offre la pace chiedendo al Padre di perdonare i suoi uccisori. Diventa una pace piena offerta a tutti quando, Risorto e vincitore del male e della morte, afferma: “Pace a voi“.

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