Papa Francesco sull’eutanasia: visione utilitaristica in cui il malato è visto come costo, peso e scarto

Il delicatissimo tema dell'intervento medico dell'eutanasia è stato preso in esame ieri da Papa Francesco, durante l'udienza con l'Associazione Italiana di Oncologia Medica.

Papa Francesco sull’eutanasia: visione utilitaristica in cui il malato è visto come costo, peso e scarto

Papa Francesco ha ricevuto ieri in udienza l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, fondata a Milano il 7 novembre 1973: durante il colloquio ha espresso la sua posizione in merito al delicatissimo tema dell’eutanasia dichiarando che, seppur divenuta legale in alcuni Stati, “…solo apparentemente si propone di incentivare la libertà personale“.

Il Pontefice ha spiegato che tale pratica si fonda su una “visione utilitaristica della personale, la quale diventa inutile o può essere equiparata a un costo, se dal punto di vista medico non ha speranze di miglioramento o non può più evitare il dolore“.

Quindi, dalla Città del Vaticano ha sottolineato quanto la tecnologia non sia a servizio dell’uomo “quando lo riduce a una cosa, quando distingue tra chi merita ancora di essere curato e chi invece no, perché è considerato solo un peso, e a volte…uno scarto“.

L’eutanasia, che in greco antico significa “buona morte”, è oggi indicata come l’intervento medico che mira ad abbreviare lo stato di agonia di un malato terminale: solitamente, può tradursi in un intervento attivo, come nel caso in cui sia il medico a procurare direttamente la morte, in accordo con la volontà del paziente, ad esempio tramite l’iniezione di un farmaco letale, o in forma di suicidio assistito, come quando invece sia il malato stesso a porre fine alla sua esistenza, in presenza e con i mezzi fornitegli da un medico.

Inoltre, si parla di eutanasia passiva nel caso in cui il personale medico si astenga dall’applicare le cure per il mantenimento della vita del paziente, omettendo ad esempio la somministrazione di un trattamento sanitario salvavita come l’idratazione artificiale.

Vari sono i sostenitori di questa pratica: l’associazione Exit-Italia ad esempio ne promuove varie campagne di sensibilizzazione, Liberauscita si impegna per la sua depenalizzazione, così come l’Uaar si impegna a rivendicare il diritto all’eutanasia e al suicidio medicalmente assistito.

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