Dopo il viaggio in Colombia, Papa Francesco spende due parole sulla questione dell’immigrazione in Italia e sulle problematiche che bisognerebbe risolvere. Ovviamente, il Papa non può essere contro la scelta dell’Italia di accogliere la gente che scappa da realtà difficili, ma esprime chiaramente la sua opinione.
Durante la conferenza stampa sull’aereo di ritorno in Italia, Papa Francesco si congratula con i Paesi comunitari dicendo: “Sento il dovere di gratitudine per l’Italia e la Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti. Il problema è sempre avere un cuore aperto. È un comandamento di Dio” e continua esprimendo il suo parere sull’integrazione dicendo: “Anche se non basta soltanto aprire il cuore, chi governa deve gestire questo problema con la verità del governante che è la prudenza. Che significa domandarsi per primo: quanti posti ho? Secondo, occorre ricordare che non bisogna solo riceverli ma anche integrarli”.
Da queste parole si intuisce che non serve soltanto avere una predisposizione volontaria ad accogliere le persone, ma bisogna anche organizzarsi e capire quante persone si possono ospitare. Non si può accogliere tanta gente per poi lasciarla senza futuro, bisognerebbe pensare a come integrare queste persone con l’aiuto anche degli altri Paesi europei.
Tra l’altro, la solidarietà che i Paesi stanno adottando per l’accoglienza dei migranti è diventata un lavoro illegale per gli scafisti che sfruttano il sogno dei migranti di arrivare in un Paese migliore.
Sicuramente l’Italia si trova in una situazione migliore rispetto ad alcune zone dell’Africa ma bisogna pensare che nel nostro Paese non è tutto bellissimo, come credono inizialmente gli extracomunitari. Infatti, anche noi abbiamo i nostri problemi, che potrebbero aumentare non tanto per le persone che vengono in Italia ma per il sistema di organizzazione che abbiamo relativamente all’integrazione.
Queste persone disperate, una volta approdate sul nostro territorio, vengono prese per lavorare al posto degli italiani con una paga minima e magari pure in nero. In altri casi abbiamo la prostituzione, altri tipi di sfruttamento e, per evitare queste situazioni, ci sono delle associazioni che ospitano gli immigrati.