Papa Francesco: se c’è la firma di Dio, c’è futuro

Mentre gli Apostoli stanno per essere severamente giudicati per aver annunciato la Buona notizia del Vangelo, un dottore della Legge, Gamaliele, aiuta i membri del Sinedrio a far discernimento e li salva.

Papa Francesco: se c’è la firma di Dio, c’è futuro

All’Udienza generale di oggi, mercoledì 18 settembre, Papa Francesco riprende una frase di Gamaliele, “Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!” (At 5,39), e parla del discernimento, espressione di prudenza e saggezza prima di una decisione importante.

Questa mattina Piazza San Pietro era gremita di persone giunte per ascoltare l’ottava Catechesi del Papa sugli Atti degli Apostoli. I Giudei avevano vietato a Pietro e agli Apostoli di insegnare nel nome di Cristo, ma essi preferivano obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, rischiando anche la vita

La firma di Dio dà garanzia

Con la Pentecoste i Dodici non si sentono più ‘soli’ e in ogni loro intervento ripetono: “noi e lo Spirito Santo” (At 5,32) e ancora “lo Spirito Santo e noi” (At 15,28). Decentrati da se stessi, partecipano sinergicamente all’opera dello Spirito Santo, certi di questa presenza, ha spiegato il Papa, osservando che “non si lasciano intimorire da nessuno“, nemmeno dai membri del Sinedrio che li stavano giudicando.

Se li ripensiamo nei momenti della Passione di Gesù, quando pieni di paura lo hanno lasciato solo, ci sembra quasi impossibile che siano diventati tanto coraggiosi, ma è così perchè lo Spirito Santo, promesso da Gesù, è con loro.

Anche noi, ha suggerito il Papa, se lasciamo che lo Spirito Santo lavori nei nostri cuori, avremo lo stesso coraggio di andare avanti che avevano gli Apostoli. Pensiamo ai martiri di tutti i tempi, così capaci di dare la vita, senza nascondere la loro fede in Cristo Gesù. Il pensiero di Papa Bergoglio è andato a quattro anni fa, a quando un gruppo di copti ortodossi cristiani fu sgozzato sulle spiagge della Libia, mentre pronunciavano “Gesù, Gesù”, la loro ultima parola. Con questi martiri di “oggi”, ha assicurato Francesco, c’era lo Spirito Santo. 

Nel brano degli Atti della catechesi odierna spiegato dal Papa, il ‘sistema religioso’ giudaico si sentiva minacciato dagli Apostoli e per questo rispondeva con violenza e condanne a morte. Ad arginare la violenza prende la parola Gamaliele, un uomo saggio e prudente, “dottore della Legge, stimato da tutto il popolo“, che mostra una via diversa, che supera, nel discernimento, gli schemi consueti: tutto ciò che non viene da Dio, prima o poi, fallisce. 

Al contrario, tutto ciò che viene da Dio e porta la sua “firma” durerà per sempre. Di qui l’invito di Gamaliele a lasciar correre: “non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!” (At 5,39).

I grandi imperi, le dittature che sembravano eterne, come anche i progetti umani, prima o poi, segnati dal tempo, falliscono. Soltanto dove c’è la forza di Dio c’è stabilità. La Chiesa, ha riconosciuto il Papa, pur con i suoi peccati e scandali avvenuti nel corso dei secoli, non è mai crollata perché Dio è con lei e la salva. Gamaliele viene ascoltato, quale invito a chiedere allo Spirito Santo il dono del discernimento.

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