Quest’anno, la celebrazione della Pasqua cattolica porta con sé un’atmosfera mista di devozione e preoccupazione tra i fedeli di tutto il mondo, in particolare per la salute di Papa Francesco. Il Pontefice, figura centrale nelle celebrazioni della Settimana Santa, ha destato apprensione tra i credenti dopo aver rinunciato a partecipare alla tradizionale Via Crucis al Colosseo, un evento di profonda significanza spirituale che attrae migliaia di pellegrini nella capitale italiana.
La decisione, comunicata dal portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, è stata presa “per conservare la salute in vista della Veglia di sabato e della Santa Messa della domenica di Pasqua“. Papa Francesco ha seguito l’evento da Casa Santa Marta, dimostrando ancora una volta la sua umiltà e il suo desiderio di mettere al primo posto il bene della Chiesa e dei suoi fedeli, nonostante le sue personali sfide fisiche.
L’annuncio dell’assenza del Papa alla Via Crucis è stato dato sorprendentemente all’ultimo momento, suscitando un misto di sorpresa e comprensione tra i circa 25.000 partecipanti. La folla, mossa da un profondo affetto verso il Pontefice, ha lanciato un caloroso “viva il Papa“, sottolineando la forte connessione tra Francesco e i credenti. La croce è stata portata da persone di diverse estrazioni sociali, inclusi migranti, disabili, volontari, un eremita e suore di clausura, riflettendo l’inclusività e la diversità che caratterizzano il papato di Francesco.
Questo evento segna la seconda assenza consecutiva del Papa dalla Via Crucis al Colosseo, dopo quella dell’anno scorso dovuta a condizioni meteorologiche avverse. Tuttavia, la prudenza dimostrata dal Pontefice, seguendo i consigli medici per preservare le sue energie per le imminenti celebrazioni pasquali, ha evidenziato la sua dedizione nei confronti dei suoi doveri spirituali, nonostante le sue condizioni di salute.
Nel corso della Settimana Santa, Papa Francesco ha dimostrato la sua resilienza e il suo impegno, presiedendo diversi riti importanti, tra cui la messa del Crisma e la cerimonia di lavaggio dei piedi a dodici detenute nel carcere di Rebibbia, gesti che sottolineano il suo messaggio di umiltà, perdono e inclusione.