Papa Francesco: "qualcuno mi voleva morto"

Civiltà cattolica, rivista dei gesuiti, pubblica il colloquio che Papa Francesco ha avuto con i confratelli polacchi nel corso della sua recente visita apostolica nei paesi dell'Europa dell'est.

Papa Francesco: "qualcuno mi voleva morto"

Che Papa Francesco non lasci indifferenti già si sapeva. Per il suo modo schietto di parlare che non lascia spazio a interpretazioni o equivoci, per la determinazione con la quale persegue cambiamenti all’interno dei paludati ambienti vaticani, per l’umanità che manifesta nei gesti di attenzione e accoglienza nei confronti degli ultimi, Bergoglio, fin dalla sua nomina al soglio pontificio, ha guadagnato la simpatia e la fiducia di molti, credenti e non.

Ma si è fatto anche qualche nemico che, in occasione del delicato intervento chirurgico al quale è stato sottoposto il 4 luglio scorso, ha sperato che non superasse la prova. “Sono ancora vivo. Nonostante qualcuno mi volesse morto“. In un colloquio a porte chiuse con i confratelli polacchi nel corso del suo recente viaggio nei paesi dell’est Europa, il papa, scherzando ma fino a un certo punto, si sarebbe lasciato andare a questa confidenza. Lo pubblica Civiltà Cattolica, rivista dei gesuiti.

So che ci sono stati perfino incontri di prelati che pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto e già preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio sto bene“. Dopo l’intervento e la convalescenza Bergoglio si era ristabilito ma circolavano voci insistenti che si sarebbe dimesso, illazioni che l’interessato ha sempre smentito.

Ma non è stato l’unico sassolino che Papa Francesco ha voluto togliersi dalla scarpa. “C’è una grande televisione cattolica che spesso sparla del papa. Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore. Ma la Chiesa non si merita questo, è opera del diavolo“.

E ancora: “Qualcuno mi accusa di non parlare della santità. Dicono che parlo sempre del sociale e che sono comunista. Eppure ho scritto una esortazione intera sulla santità, la Gaudete et exultate“.

Un’altra critica  rivolta a Bergoglio dai suoi detrattori è quella di essersi opposto alla diffusione della messa in latino voluta dal predecessore Papa Ratzinger. In proposito Papa Francesco ha voluto chiarire che non si tratta di una decisione personale, ma è il risultato di una consultazione con tutti i vescovi del mondo. “Io vado avanti non perché voglia fare la rivoluzione. Faccio quello che sento di dover fare. Ci vuole molta pazienza, preghiera e molta carità“. Qualità che certo non mancano al Vicario di Cristo.

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