Papa Francesco: pubblicare foto di addetti sospesi lede la loro dignità, è un peccato mortale

Avviata un'indagine da Papa Bergoglio sull'illecita diffusione di documenti delle forze di sicurezza della Santa Sede, fatto grave e, riferisce Bruni, "paragonabile ad un peccato mortale".

Papa Francesco: pubblicare foto di addetti sospesi lede la loro dignità, è un peccato mortale

Dignità della persona e presunta innocenza sono i principi che muovono Papa Francesco a rintracciare chi ha diffuso documenti delle forze di sicurezza della Santa Sede del tutto riservati. Papa Bergoglio intende fare chiarezza ed andare fino in fondo.

Alcune foto di addetti del Vaticano sono state pubblicate mentre erano ancora in corso gli accertamenti su sospette operazioni finanziarie della Segreteria di Stato. Queste persone erano solo state sospese in attesa di chiarezza e già venivano segnalate dalla stampa. Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana, ha fatto sapere che “chi fa conoscere all’esterno le investigazioni della Santa Sede” – scrive repubblica.it – verrà punito.

Il fatto di aver diffuso illecitamente un documento riservato alle forze di sicurezza della Santa Sede è molto grave e, per volere del Santo Padre, è iniziata un’indagine, ha detto Bruni riportando anche il pensiero del Papa: la gravità di questa azione “è paragonabile ad un peccato mortale, poiché lesivo della dignità delle persone e del principio della presunzione di innocenza.

In Vaticano, dopo l’uscita di scena del revisore generale Libero Milone, è continuato un clima di tensione che dura ancora in questi giorni con le “denunce contro gli investimenti esteri milionari dell’Obolo di San Pietro, investigazione della quale non si conoscono ancora i capi d’accusa“, si legge in repubblica.it.

Il Corriere della Sera scrive che Domenico Giani, comandante della gendarmeria vaticana, tra qualche settimana potrebbe essere avvicendato. Giani, amareggiato per quanto gli sta accadendo, afferma soltanto di essere fedele al Papa. Giani ha collaborato serenamente con Gianluca Gauzzi Broccoletti, il vice della gendarmeria: i due hanno indagato insieme per il caso “Vatileaks 2”. Le ipotesi per Giani sono comunque positive: altre volte si è prospettato per lui la promozione a un organismo internazionale e inoltre, qualora il Papa decidesse per un avvicendamento del capo della gendarmeria, ciò avverrà nel modo più onorevole possibile.

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