Nell’omelia del Te Deum, Papa Francesco parla del 2017, un anno “che Dio ci aveva donato integro e sano, noi umani l’abbiamo in tanti modi sciupato e ferito con opere di morte, con menzogne e ingiustizie“. Le parole del Papa si riferiscono, come lui stesso afferma alle guerre, segno di un “orgoglio recidivo e assurdo“, ma anche ad ogni piccola o grande offesa “alla vita, alla verità, alla fraternità, che porta al “degrado umano, sociale e ambientale“.
“Simpatia e gratitudine” sono i sentimenti che invece albergano nel cuore di Papa Francesco verso chi – “gente che vive con cuore aperto” -, quotidianamente contribuisce con gesti piccoli e preziosi al bene comune nella città di Roma e ora si trova nel giorno del Te Deum a ringraziare il Signore insieme al Papa.
Dalle parole del Papa si coglie che questi piccoli gesti non sono affidati a persone che devono svolgere un compito, ma a chiunque cerca di compiere al meglio il suo dovere di cittadino: si muove nel traffico con attenzione e prudenza, rispetta i luoghi pubblici e segnala se qualcosa non va, sta attento alle persone anziane o in difficoltà… Tutti atteggiamenti, ha detto il Papa, che dicono l’amore per la Città: “Senza discorsi, senza pubblicità, ma con uno stile di educazione civica praticata nel quotidiano. E così cooperano silenziosamente al bene comune“. Ad ascoltarlo anche Virginia Raggi, sindaco di Roma.
L’elogio del Papa va a tutti quei romani che pur nella fatica di una vita vissuta nella ristrettezza economica “non si piangono addosso, né covano risentimenti e rancori“, ma restano attivi e attenti perchè la città sia sempre più vivibile. Concludendo l’omelia Papa Francesco ha invitato a rendere grazie a Dio e ad essere riconoscenti verso “tutti questi artigiani del bene comune, che amano la loro città non a parole ma con i fatti“.
Il 31 dicembre coincideva anche con la Festa della Sacra Famiglia. In un tweet Papa Bergoglio ha affermato che “la famiglia è l’unione armonica delle differenze tra l’uomo e la donna, che è tanto più vera quanto più è capace di aprirsi alla vita e agli altri“.