Si chiude con questa domenica, 28 aprile, l’ottava di Pasqua, una celebrazione di gioia e di festa durata per otto giorni consecutivi. Come ogni domenica, Papa Francesco, si è affacciato alla finestra per l’Angelus riprendendo il Vangelo del giorno.
La sera di Pasqua, ha ricordato Papa Francesco, Gesù appare ai suoi discepoli riuniti nel Cenacolo, offrendo “tre doni: la pace, la gioia, la missione apostolica“.
I 3 doni: pace, gioia e amore
Il primo dono di Gesù è definito dalle sue stesse parole: “Pace a voi“. Questo dono del Risorto è autentico, perché ottenuto con il sacrificio della sua stessa vita. Egli per mezzo della croce ha vinto la morte e il peccato e ha riconciliato Dio con l’umanità. I discepoli, caduti nello smarrimento per quanto successo a Gesù, avevano bisogno di questa pace, di ritrovare il Maestro vivo, pur con i segni delle piaghe, “frutto della sua vittoria”. A questo appuntamento però manca l’apostolo Tommaso che al racconto dei compagni non crede, vuole “verificare di persona“. Così otto giorni dopo Gesù torna e aiuta Tommaso a vincere l’incredulità “invitandolo a toccare le sue piaghe“.
Le piaghe di Gesù sono “la fonte della pace” perché dicono l’amore immenso di Gesù per noi. Le parole rivolte a Tommaso da Gesù risuonano a noi oggi come un invito: “Se tu non sei in pace, tocca le mie piaghe”. Dalle piaghe di Gesù scaturisce la misericordia, ed è questo il motivo per cui la seconda domenica di Pasqua è la domenica della misericordia.
Il secondo dono del Risorto, ha detto Papa Bergoglio, è la gioia. L’evangelista Giovanni scrive che “i discepoli gioirono al vedere il Signore“. Anche noi quando facciamo esperienza di una grande gioia usiamo l’espressione: “Non ci posso credere, questo non è vero!”. Così è successo ai discepoli, la gioia era talmente grande da non credere a quanto stava accadendo. La gioia che dona Gesù è grande, di qui l’invito del Papa a guardare a Gesù Crocifisso e Risorto, a guardare alle sue piaghe e a cogliere la sua gioia ogni volta che si diventa tristi o si perde la pace.
Il terzo dono di Gesù è la missione: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Con la sua risurrezione Gesù ha dato inizio a qualcosa di nuovo, un dinamismo di amore che grazie alla presenza dello Spirito Santo è capace di trasformare il mondo.