Papa Francesco: l’algor-etica accompagni l’intelligenza artificiale

Le nuove tecnologie sono una potenza, ma anche un rischio. Il rapporto uomo-macchina si fa complesso, e la Chiesa riflette. A leggere il discorso del Papa, assente per indisposizione alla plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, è mons. Paglia.

Papa Francesco: l’algor-etica accompagni l’intelligenza artificiale

Dopo il tempo delle grandi invenzioni – macchina a vapore, elettricità, stampa – è giunto il tempo dell’intelligenza artificiale che mette l’uomo e l’algoritmo in una relazione nuova, da esplorare. Papa Francesco non è presente alla plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, già da ieri una lieve indisposizione lo ha costretto a modificare il calendario degli impegni, e il discorso che aveva preparato è stato letto dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente dell’Accademia.

Tra le personalità presenti c’erano il presidente del Parlamento Europeo, David Maria Sassoli, il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, e molti esperti che hanno partecipato al Workshop: “The “good” Alghoritm? Artificial Intelligence: Ethics, Law, Health“.

La tecnologia è “un dono di Dio”, ha scritto il Papa nel suo discorso, ma ha risvolti complessi: il rapporto tra “l’apporto propriamente umano e il calcolo automatico” deve essere oggetto di studio per “prevederne gli effetti”, non sempre facili da calcolare, e per “definirne le responsabilità”. Le nuove tecnologie rendono labili quei confini che finora sono sempre stati “considerati ben distinguibili: tra materia inorganica e organica, tra reale e virtuale, tra identità stabili ed eventi in continua relazione tra loro”.

Spazio, tempo e corpo, nell’era digitale, si percepiscono in modo diverso e il tentativo di omologare rende difficile il “riconoscere e apprezzare la differenza“. Il profilo dell’utente – che a sua insaputa lascia in internet le sue tracce, preferenze, gusti, interessi – è interpretato come consumatore che fa l’interesse di pochi. Il Papa ha parlato di “asimmetria, per cui alcuni pochi sanno tutto di noi, mentre noi non sappiamo nulla di loro“: questo “intorpidisce il pensiero critico e l’esercizio consapevole della libertà” e crea disuguaglianze, grave rischio per le società democratiche.

La tecnologia porta dei vantaggi, ha riconosciuto il Papa, ma è necessario “tutelare e promuovere, non solo nella sua costitutiva dimensione biologica, ma anche nella sua irriducibile qualità biografica”. La persona, immagine di Dio, viene prima di ogni calcolo ideologico: a tal proposito, il Papa ha ricordato che da sempre la Chiesa è impegnata nel mettere sempre al centro l’uomo.

Il Papa ha indicato nella “algor-etica una nuova frontiera che assicuri “una verifica competente e condivisa dei processi secondo cui si integrano i rapporti tra gli esseri umani e le macchine nella nostra era”. I principi della Dottrina Sociale della Chiesa offrono alla ricerca un contributo chiaro e decisivo.

Essi sono: dignità della persona, giustizia, sussidiarietà e solidarietà. L’algor-etica, secondo Francesco, è “un ponte” che consente ai principi si inscriversi nelle tecnologie digitali, mediante un dialogo transdisciplinare. Agli esperti il Papa ha chiesto un’ampia azione educativa e la riflessione su diritti e doveri riguardanti questo ambito.

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