Papa Francesco: "La parola di Dio entra dalle orecchie, arriva al cuore e poi alle mani per fare le opere buone"

L'udienza di questa mattina in Aula Nervi si è rivolta in particolare ai sacerdoti e al loro modo di tenere l'omelia: "Bisogna fare omelie brevi. I fedeli escono a fumare".

Papa Francesco: "La parola di Dio entra dalle orecchie, arriva al cuore e poi alle mani per fare le opere buone"

Papa Francesco nell’Udienza generale del mercoledì continua con le catechesi sulla Santa Messa. Questa mattina, 7 febbraio, si è intrattenuto sulla riflessione che segue la lettura della Parola di Dio: l’omelia. In particolare ha rivolto le sue parole ai sacerdoti presenti in Aula Nervi chiedendo loro di fare omelie brevi, non devono durare più di 10 minuti, avrebbe detto il Papa, altrimenti i fedeli si annoino.

Senza timore di svelare chissà quale segreto, Papa Bergoglio confessa: “Quante volte vediamo che a volte durante l’omelia i fedeli si addormentano, o chiacchierano o escono fuori a fumare una sigaretta. È vero eh, questo lo sapete!“.  Per questo ha invitato i sacerdoti presenti non solo ad essere brevi, ma anche a prepararsi prima di rivolgersi ai fedeli: “Conscio che non sta facendo una cosa propria, sta predicando“.

Preparare le omelie, spiega Papa Francesco, significa non improvvisarle, non andare a braccio, il metodo basilare che tutti i sacerdoti dovrebbero conoscere e seguire è sempre lo stesso: preghiera, studio, “facendo una sintesi chiara e breve”. Insistendo su quel “breve“, il Papa ha poi aggiunto: “Non deve andare oltre i dieci minuti. Per favore!“.

Rivolgendosi poi ai fedeli, Papa Francesco li ha invitati a fare la propria parte nell’ascolto, perché la colpa non è tutta dei sacerdoti: “Anzitutto prestando debita attenzione, assumendo cioè le giuste disposizioni interiori, senza pretese soggettive, sapendo che ogni predicatore ha pregi e limiti”. Le sue parole sono poi tornate sulla facile noia che può insorgere per una omelia lunga, fuori tema o addirittura incomprensibile, ma ha anche affermato che altre volte è “il pregiudizio a fare da ostacolo” all’ascolto.

Grazie alle parole “spiegate” dal sacerdote nell’omelia, secondo il Papa, la buona notizia del Vangeloentra dalle orecchie, arriva al cuore e poi alle mani per fare le opere buone“. L’omelia dovrebbe aiutare il fedele e la comunità a riprendere il dialogo con il Signore affinchè la sua Parola si realizzi nella vita di ciascuno e conclude affermando che la vita santa è l’autentica esegesi autentica del Vangelo.

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