Papa Francesco: la Chiesa, anche quando è perseguitata e fraintesa, resta accogliente

Si conclude con l’ultima tappa del viaggio di San Paolo, a Roma, il ciclo di catechesi sugli Atti degli Apostoli di Papa Francesco, tenuta all'udienza generale del mercoledì. L'immagine che lascia è di una Chiesa come "casa aperta" a tutti coloro che cercano.

Papa Francesco: la Chiesa, anche quando è perseguitata e fraintesa, resta accogliente

La Parola di Dio, annuncio dell’amore di Dio per tutti gli uomini, non si ferma di fronte a nessuna difficoltà, corre per comunicare a tutti la salvezza. Ieri, 15 gennaio, Papa Francesco, all’udienza generale tenuta in Aula Paolo VI, ha parlato dell’annuncio e della chiamata della Chiesa. Erano presenti circa 7 mila fedeli. 

Nell’ultimo brano degli Atti spiegato da Papa Francesco, San Paolo arriva a Roma, e con una battuta scherzosa afferma che “era ai domiciliari”, in quanto gli viene dato il permesso di abitare per conto proprio, sotto il controllo di un soldato. L’essere prigioniero non limita la possibilità di accogliere coloro che desideravano conoscere Cristo. Infatti, ha spiegato il Papa, “la Parola non è incatenata”, ed è “pronta a lasciarsi seminare a piene mani dall’Apostolo”.

La situazione di Paolo richiama un’immagine della Chiesa come casa aperta a tutti coloro che sono in ricerca. Anche se “perseguitata, fraintesa e incatenata”, ha detto Francesco, la Chiesa non si stanca mai di essere accogliente nei confronti di ogni uomo e ogni donna, così come fa il cuore di una madre per annunciare “l’amore del Padre che si è reso visibile in Gesù“.

Il racconto degli Atti degli Apostoli non si chiude raccontando il martirio dell’Apostolo ma con la Parola di Dio da lui seminata, a dire che Luca vuole raccontare il “viaggio del Vangelo nel mondo” e “il dinamismo della Parola di Dio”. Paolo incontra i notabili giudei parlando loro del Vangelo come “compimento delle promesse fatte al popolo eletto” e cerca di convincerli su chi fosse Gesù. In ogni incontro con le personalità del tempo, egli annuncia il Regno di Dio, ma alla fine constata “l’indurimento del cuore del popolo di Dio”.

L’udienza si è conclusa con una preghiera allo Spirito Santo perché ravvivi in ciascuno “la chiamata ad essere evangelizzatori coraggiosi e gioiosi”. Chiamata che renda la casa di ciascuno come quella di Paolo, cenacolo di fraternità, in cui accogliere Cristo che “viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo“. 

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