Che il preservativo sia il mezzo più sicuro per proteggersi dalle infezioni sessualmente trasmissibili, e quindi anche dall’Hiv, è risaputo da tempo, ma il fatto che ad affermarlo sia Papa Francesco fa sicuramente notizia e scatena compiacimento ma anche polemiche.
A una domanda rivoltagli da un giornalista sulla controversa opposizione della Chiesa sull’uso del preservativo, il Pontefice argentino si è mostrato scontento e non ha dato una risposta diretta. Lunedì scorso, alla vigilia della Giornata mondiale contro l’AIDS, durante una conferenza stampa tenutasi sull’aereo sul quale faceva ritorno a Roma dalla Repubblica Centroafricana, il Sommo Padre ha così risposto al giornalista: “Sì, è uno dei metodi. La morale della Chiesa si trova, penso, a questo punto, di fronte a una perplessità. O il quinto o il sesto comandamento: ossia o la vita o che la relazione sessuale sia aperta alla vita”.
Ma ha anche aggiunto che stabilire se il condom vada o non vada usato non è sicuramente un problema urgente, ma che , invece, ci sono problemi molto più grandi. Per questo motivo il pontefice ha dichiarato che non parlerà dell’argomento condom fino a quando non saranno risolti i “grandi” problemi, quali malnutrizione, mancanza di acqua potabile, traffico di armi.
L’Africa soffre per “ferite più grandi”, ha detto il papa, e solo dopo aver trovato una soluzione a queste gravi situazioni, si è detto disposto a disquisire sul fatto se si possa o meno usare questo “cerotto” (come lo ha definito sua Santità).
Quindi la risposta di Papa Francesco a una domanda scomoda, non può essere vista come un’apertura della Chiesa e un appoggio all’uso del profilattico.
La Chiesa sostiene che il metodo migliore per evitare la diffusione dell’AIDS sia l’astinenza dalle relazioni fuori dal matrimonio e la fedeltà coniugale e non l’uso del profilattico. Fu Pablo VI a decretare che l’uso del preservativo, così come della pillola anticoncezionale, era da considerare un peccato.