Papa Francesco: "Gesù, mendicante d’amore"

Gesù si fa mendicante e chiede da bere. Il tema della sete, prima materiale e poi di significato, è il filo rosso della riflessione di Papa Francesco nella terza domenica di Quaresima.

Papa Francesco: "Gesù, mendicante d’amore"

Terza domenica di Quaresima, Papa Francesco, prima dell’Angelus, ha commentato il Vangelo odierno, tratto da Giovanni (Gv 4,5-42). Una sosta al pozzo di Giacobbe è la situazione di partenza cui segue il dialogo di Gesù con la Samaritana. Papa Bergoglio, nella sua riflessione, si è fermato sulla richiesta di Gesù “Dammi da bere“, invito, dirà nella conclusione della riflessione a “prenderci cura della sete altrui”.

Gesù, stanco e assetato, si fa mendicante e come tale chiede un po’ di ristoro. In filigrana c’è l’immagine di Gesù, Dio fatto uomo per la redenzione dell’umanità. In questa scena Gesù ha sete, come noi e come noi soffre l’arsura del mezzogiorno. Primo Mazzolari, ha ricordato il Papa, ci aiuta a riflettere: “mi chiede da bere. Ha quindi sete come me. Ha la mia sete. Mi sei vicino davvero, Signore! Sei legato alla mia povertà – non posso crederlo! – mi hai preso dal basso, dal più basso di me stesso, ove nessuno mi raggiunge”.

La sete di Gesù va oltre la sete fisica, ha detto il Papa, “esprime le arsure più profonde della nostra vita: è soprattutto sete del nostro amore“. Gesù dunque è sì mendicante, ma mendicante d’amore sino alla richiesta che farà dalla croce: “Ho sete“. E’ questa sete d’amore che l’ha portato a farsi piccolo e ad essere uno di noi.

In Croce, dal costato aperto dalla lancia, Gesù effonderà sangue e acqua, da assetato Gesù si fa dissetante con il suo amore. Questa è l’acqua viva promessa alla Samaritana. Nel nostro quotidiano Egli ci viene incontro “condivide la nostra sete, ci promette l’acqua viva che fa zampillare in noi la vita eterna”, ha commentato il Santo Padre.

Anche noi, come Gesù, siamo chiamati a dissetare i fratelli che soffrono la sete. Il Papa ha citato la famiglia, il posto di lavoro, i luoghi che frequentiamo come opportunità per “prenderci cura della sete altrui” e andare anche noi, come la Samaritana, in cerca di chi ha sete di vita per portare la gioia di aver incontrato Gesù.

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