Papa Francesco: ecco chi mettere sotto i nostri piedi

Il Papa commenta il Vangelo odierno: la barca su cui i discepoli sono stati invitati a salire è in balia delle onde del mare in tempesta, anche la nostra vita, a volte, vive situazioni difficili.

Papa Francesco: ecco chi mettere sotto i nostri piedi

Attorno all’obelisco di Piazza San Pietro, anche oggi, 13 agosto 2023, pian piano si sono radunate centinaia di persone volte verso la finestra damascata da cui, ogni domenica, si affaccia il Papa. Dal grande balcone del Palazzo Apostolico, Papa Francesco ha commento il Vangelo odierno, ha recitato l’Angelus e salutato i gruppi presenti.

Papa Francesco ha riassunto brevemente il brano del Vangelo, poi ha posto degli interrogativi: perché Gesù cammina sulle acque? Cosa vuole dirci? Non vuole, di sicuro, dare spettacolo o dimostrare la sua forza, non è da Gesù mostrarsi forte e potente, “Lui che è così semplice” ha commentato il Santo Padre. Non risponde nemmeno alla necessità urgente di aiutare i suoi discepoli. E ancora: perché costringe i suoi amici a partire di sera, quando il buio amplifica la paura?

A quel tempo, infatti, le grandi distese d’acqua erano ritenute sedi di forze maligne non dominabili dall’uomo” ha ricordato Papa Francesco. E Gesù, il Maestro, cammina sopra di esse, le domina e invita Pietro a fare altrettanto, a mettere i nemici sotto i suoi piedi. Temendo forse di essere frainteso il Papa ha specificato chi sono i nemici dell’uomo: la morte, il peccato, il diavolo, “questi sono i nemici della gente, i nostri nemici“. L’uomo non va mai confuso con i veri nemici.

Quando i venti contrari sottraggono l’orizzonte di luce dalla nostra vista, “quando si vede solo buio e ci sentiamo perduti” il Papa ha invitato a fare come gli apostoli invocare Gesù e accoglierlo nella barca della nostra vita. Nelle acque agitate del nostro vivere, Gesù ci ripete: “Coraggio, sono io, non avere paura!”. 

Signore, salvami!” è l’invocazione che Papa Francesco ha fatto salire da piazza San Pietro per ben tre volte. In quella invocazione era presente il ricordo delle quarantun persone che nel Mediterraneo hanno perso la vita e i tanti paesi che ancora invocano la pace, in particolare il Camerun e l’Ucraina.

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