Papa Francesco ha aperto alla possibilità di dare maggiore risalto alla figura femminile all’interno dell’organigramma ecclesiastico, e l’ha fatto nel corso di un’udienza tenutasi in Vaticano al cospetto dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg). Il Pontefice ha infatti annunciato che verrà istituita una commissione allo scopo di studiare il diaconato femminile.
Qualora venisse realmente approvata l’introduzione delle donne diacono sarebbe una svolta storica per la Chiesa cattolica, tant’è che lo stesso Papa Francesco non ha fatto mistero delle proporzioni della possibile innovazione, scrivendo su Twitter: “Care religiose e religiosi, svegliate il mondo! Siate testimoni di un modo diverso di pensare, di agire, di vivere!“.
Finora infatti ad una donna non era mai stata concessa la possibilità di amministrare sacramenti quali ad esempio il battesimo, o di detenere i poteri necessari a consacrare un matrimonio. Eppure qualora la possibilità ventilata da Papa Francesco dovesse concretizzarsi, questo scenario cambierebbe radicalmente.
Perché la figura del diacono rappresenta il primo grado dell’ordine sacro, ed è pertanto abilitato alle suddette funzioni. La notizia è stata data, non a caso, proprio alla presenza di 900 suore superiore provenienti da diversi istituti religiosi femminili, dopo che queste gli avevano chiesto un cambiamento.
“Perché la Chiesa preclude alle donne la possibilità di diventare diacono? Perché non istituire una commissione ufficiale che studi questo fenomeno?” hanno chiesto le suore. La risposta affermativa di Papa Francesco ha eccitato la platea, ma è doveroso sottolineare come l’istituzione della commissione – peraltro non ancora ufficializzata – sia solamente una mossa preliminare, e nient’affatto vincolante in alcun senso.
L’iter per l’istituzione delle donne diacono potrebbe infatti essere lunghissimo, e non è da escludersi la possibilità che la commissione giunga alla conclusione che le donne non possano ambire a quel ruolo, e che tutto si risolva in un nulla di fatto.