Papa Francesco ha concluso con un severo monito l’incontro “Sete di pace” organizzato ad Assisi al cospetto di cinquecento leader religiosi, personalità della cultura ed alte cariche istituzionali in rappresentanza di tutto il globo: “Non esiste un dio della guerra, è il diavolo che vuole ucciderci tutti“.
Il pontefice ha voluto battere una volta di più sull’infondatezza dell’esistenza di un dio malvagio, in quanto la mitologia cristiana prevede una sola divinità, ed essa a dire di Papa Francesco è benevola. L’arringa ha trovato largo consenso tra coloro che si sono riuniti per la “cinque giorni” conclusasi proprio quest’oggi presso il Sacro Convento.
Ad attendere Papa Francesco vi erano personaggi come il patriarca ecomenico di Costantinopoli Bartolomeo, Efrem II (patriarca siro-ortodosso di Antiochia), Riccardo Di Segni (rabbino capo di Roma), Justin Welby (arcivescovo dell’abbazia di Canterbury), Andrea Riccardi (fondatore della comunità di Sant’Egidio), Abbas Shuman (esponente dell’università sunnita di al-Azhar de Il Cairo) e, ovviamente, il Custode del convento: padre Mauro Gambetti.
Il vescovo di Roma ha inoltre raccomandato che l’evento, ovviamente di portata mediatica internazionale, è stato organizzato allo scopo di “pregare insieme per la pace“; quella stessa pace quotidianamente minata dai dissidi tra le varie religioni, che spesso sfociano in quella che Papa Francesco ha chiamato “La vergogna della guerra“.
“Chi chiude l’orecchio al grido del povero invocherà a sua volta, e non otterrà risposta. Se noi oggi chiudiamo l’orecchio al grido di questa gente che soffre sotto le bombe, che soffre lo sfruttamento dei trafficanti di armi, può darsi che quando toccherà a noi non otterremo risposte” ha raccomandato il papa, affermando poi che la terza guerra mondiale sia già in corso.