Papa Francesco: "A Messa s’incontra il Signore, lasciamoci meravigliare dalla sua presenza"

Secondo incontro in piazza San Pietro sul tema della Messa, Papa Francesco ha ricordato ai fedeli la bellezza dell'incontro con il Signore nella Parola e nell'Eucarestia. Ha invitato a vivere nel silenzio l'incontro con il Signore: "è nel cuore che Egli ci parla".

Papa Francesco: "A Messa s’incontra il Signore, lasciamoci meravigliare dalla sua presenza"

Continuano, in piazza San Pietro a Roma, le catechesi di Papa Francesco sulla Messa. Nella prima catechesi di mercoledì 8 novembre ha introdotto il tema sottolineando che la Messa è un evento sempre unico perché “Il Signore è lì con noi, presente“, se a volte è un momento di noia significa che qualcosa deve cambiare anche nei celebranti. Ha invitato poi i fedeli a rispondere ad alzare i cuori e non i telefonini durante l’Eucarestia. Un’altra sottolineatura è stata rivolta ai genitori e agli educatori: “Guardate i bambini e insegnate loro a fare bene il segno della croce“.

Mercoledì 14, nella seconda riflessione del ciclo “La Messa è preghiera” il Papa ha introdotto la sua riflessione con una domanda rivolta ai fedeli in piazza San Pietro: “Che cos’è la preghiera?” Dopo l’attimo di silenzio necessario all’interiorizzazione della domanda ha continuato affermando che “la Messa è preghiera”, è la forma più alta, più sublime della preghiera ed è anche la forma più ‘concreta’: perché è un incontro reale e d’amore con Dio attraverso “la sua parola e il corpo e sangue di Gesù“.

Ancora una domanda – “Che cosa è veramente la preghiera?” – introduce un altro pensiero del Papa. La preghiera, ha affermato, “è anzitutto dialogo, relazione personale con Dio“. Partecipare all’Eucarestia non è partecipare a uno spettacolo, per questo è necessario prepararci a all’incontro con il Signore nel silenzio capace di preparare e ci accompagnare il cuore. E’ importante restare in silenzio con Gesù, perché da questo “misterioso silenzio di Dio scaturisce la sua Parola” capace di riecheggiare nel nostro cuore.

Quando preghiamo non siamo invitati a ripetere frasi imparate a memoria “a pappagallo”, il Signore non chiede questo, ma è uno stare in umiltà, un riconoscersi figli, e un vero e proprio riposare nel Padre, è fidarsi di Lui, ha detto papa Francesco ai fedeli raccolti in piazza San Pietro per ascoltare la sua parola. Ed è questo atteggiamento di fiducia che permette di entrare nel Regno dei cieli, facendosi piccoli come bambini che sanno fidarsi, perchè sanno che qualcuno si preoccuperà di loro, del loro cibo, del loro vestito e così via. Dunque “Questo – ha aggiunto il Santo Padre – è il primo atteggiamento: fiducia e confidenza, come il bambino verso i genitori; sapere che Dio si ricorda di te e si prende cura di te“.

L’altro atteggiamento indicato da papa Francesco è quello del sapersi meravigliare, come sanno fare molto bene i bambini e chiede “Nella nostra relazione con il Signore, nella preghiera, ci lasciamo meravigliare?” e tornando sulla preghiera ripetitiva ma non vitale chiede ancora: “O pensiamo che la preghiera è parlare a Dio come fanno i pappagalli?“. L’invito a fidarsi e ad aprire il proprio cuore per lasciarsi meravigliare è stato è stato ripetuto più volte e in tutti i modi: Ci lasciamo sorprendere da Dio, il Dio delle sorprese?“. Questo tipo di approccio con il Signore nella preghiera è necessario perché l’incontro con il Signore, nella Messa, è un incontro vivo, reale, non è uno spettacolo la Messa e nemmeno la visita a un museo.

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