Papa Francesco oggi, 1 ottobre, è in visita a Cesena, farà tappa poi a Bologna. Il Pontefice, dopo il saluto alla città in piazza del Popolo, passa nella cattedrale diocesana per incontrare la comunità dei fedeli.
Il tono di Papa Francesco in piazza del Popolo – che nell’occasione della visita verrà intitolata al cittadino papa Pio VI, Giovanni Angelico Braschi, nel terzo centenario dalla nascita – è un appello alla “buona politica”, “non quella asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza di fazioni o centri di interessi”, una politica che non è serva e nemmeno padrona, ma una politica amica e collaboratrice; non deve avere paura o essere avventata, ma nella responsabilità si fa coraggiosa e allo stesso tempo prudente; che fa crescere le persone coinvolgendole in una “progressiva inclusione e partecipazione”; non lascia nessuna categoria ai margini, non saccheggia e non inquina le risorse naturali.
La buona politica – ha continuato il Papa – sa mettere insieme con armonia le aspirazioni dei singoli e dei gruppi, tenendo ben saldo il timone sull’interesse di tutta la cittadinanza.
La dottrina sociale della Chiesa intende in questo modo la politica e per questo la considera “una nobile forma di carità“. Papa Bergoglio continua il discorso invitando tutti, giovani e non, a prepararsi assumendo la prospettiva del bene comune e respingendo fin da subito ogni forma di corruzione anche minima.
Papa Bergoglio, “dopo aver parlato della corruzione come tarlo e del politico che a volte è martire” invita i presenti a considerare quanto è nobile l’agire politico in nome e per conto del popolo, “che si riconosce in una storia e in valori condivisi e chiede tranquillità di vita e sviluppo ordinato”.
Il Papa suggerisce anche di “esigere dai protagonisti della vita pubblica coerenza d’impegno, preparazione, rettitudine morale, capacità d’iniziativa, longanimità, pazienza e forza d’animo nell’affrontare le sfide di oggi, senza tuttavia pretendere un’impossibile perfezione“. Pur sapendo e tenendo conto che spesso la complessità è tale da non permettere di risolvere tutto e subito. Questo lo si capisce meglio quando siamo noi a doverci prendere le responsabilità in prima persona. In questa situazione, afferma il Papa, oltre a sperimentare la fatica del realizzare ciò che si vorrebbe, si comprende anche: “che, pur con l’aiuto di Dio e la collaborazione degli uomini, accadrà comunque di commettere degli sbagli“.
La Romagna, ha ricordato Papa Francesco, è riconosciuta terra di accese passioni politiche, ha esortato perciò a riscoprire il valore di una dimensione essenziale per la convivenza civile, offrendo ciascuno il proprio contributo. L’essere esigenti con sé stessi e con gli altri nella preparazione in questo campo darà frutto facendo crescere il bene e la felicità delle persone.