Pansa: “Terroristi coinvolti nel traffico di clandestini”

Il capo della Polizia Alessandro Pansa annuncia: "L'Isis può essere coinvolto nel traffico di clandestini verso l'Italia". Lo stesso Pansa però frena i facili allarmismi: "Non ci sono prove che stiano venendo da noi, anzi vogliono creare un grande esercito in Siria ed in Libia"

Pansa: “Terroristi coinvolti nel traffico di clandestini”

Non utilizza mezze misure Alessandro Pansa, il capo della Polizia, per descrivere la gravità della situazione relativa alla questione dell’immigrazione illegale proveniente dalla Libia: “Sospettiamo che organizzazioni terroristiche operanti in Libia, come l’Isis, siano coinvolte nella gestione del traffico di migranti”. In realtà Pansa non è l’ultima voce che si accoda ai sospetti che vogliono gli scafisti “imparentati” con i terroristi dello Stato Islamico, ma il capo della Polizia ribadisce le sensazioni che arrivavano già dal governo ufficiale di Tobruk, e da alcuni esponenti della politica nostrana.

L’affermazione di Alessandro Pansa sui clandestini è arrivata in occasione dell’audizione alla prima Commissione della Camera, durante la quale lo stesso Pansa ha specificato che: “L’anno scorso e nei primi mesi di quest’anno, non si avevano segnali”. Le indiscrezioni relative al coinvolgimento dell’Isis nei flussi migratori di clandestini dalla Libia sarebbero dunque recenti, o quantomeno l’intelligence sarebbe riuscita a raccogliere prove capaci di confermare la veridicità di queste voci solamente negli ultimi mesi.

Lo stesso capo della Polizia ha poi spiegato come la situazione sia cambiata radicalmente proprio negli ultimi tempi: “Abbiamo oggi dei sospetti che ci possa essere in Libia il coinvolgimento del terrorismo e, soprattutto, uno sfruttamento economico da parte loro del traffico di migranti”. Alessandro Pansa ha comunque voluto calmare gli animi, specificando subito che: “Non abbiamo però ad oggi alcun elemento per dire che terroristi si imbarcano, o vengono mandati in Italia”. Niente allarmismi, dunque.

Nel corso dell’intervista, citata da TgCom24, il capo della Polizia ha poi reso noto che: “E’ evidente che non possiamo escluderlo, visto che il flusso è enorme. Il rischio dunque esiste, ma non esiste alcun riscontro ad oggi […] Per quel che riguarda l’Isis, fa la chiamata a sé, in Siria o in Libia. Non manda i combattenti verso il nostro territorio. Questo risulta”. Secondo le relazioni dell’intelligence dunque, l’obiettivo dell’Isis a breve termine non sarebbe tanto quello di sbarcare in Italia, quanto di raccogliere un vero e proprio esercito in Siria ed in Libia, e finanziarlo grazie agli introiti del traffico di clandestini che si raccolgono nel Paese nordafricano, per dirigersi poi verso l’Europa.

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