Palermo, zio abusa delle tre nipoti di 8, 9 e 14 anni: una delle bimbe confessa a scuola

Da anni lo zio orco abusava sessualmente delle tre nipoti di soli otto, nove e quattordici anni. Una delle piccole ha confessato in classe alle maestre.

Palermo, zio abusa delle tre nipoti di 8, 9 e 14 anni: una delle bimbe confessa a scuola

Sono state le amiche strette ed un’insegnante della scuola frequentata da una delle vittime a convincere la bambina ad aprirsi e a denunciare quanto stava subendo da anni. Da qui sono iniziate una serie di indagini durate due settimane che hanno portato all’arresto di un uomo incensurato di 36 anni, muratore, con la pesante accusa di violenza sessuale.

Ci troviamo in un paesino in provincia di Palermo, dove la notizia dello “zio orco” ha sconvolto tutti. Il 36enne è accusato di abuso sessuale sulle tre nipotine di otto, nove e quattordici anni. A raccontare le violenze è stata una delle tre bambine, che ha trovato il coraggio di sfogarsi dopo una serie di comportamenti sospetti in classe che avevano allarmato amiche ed insegnanti.

La confessione

Da tempo la bambina aveva dei comportamenti insoliti in classe e questo aveva insospettito non solo gli insegnanti della piccola ma anche le sue amiche. La svolta decisiva è arriva quando nelle settimane scorse l’alunna si è rifiutata di partecipare ad un incontro sulla violenza sulle donne organizzato dall’istituto, probabilmente con il timore di rivivere gli abusi subiti. E’ stato in quel momento che le sue amiche strette hanno parlato con lei, e sono riuscite a convincerla a confidarsi con un insegnante di quelle violenze per mano dello zio. Durante il racconto della ragazzina, è emerso che anche le due cuginette erano vittime degli stessi abusi.

L’insegnante ha così lanciato l’allarme parlando con la Preside della scuola e successivamente con la polizia, che ha iniziato così le indagini coordinate dal sostituto procuratore Luisa Bettiol e dall’aggiunto Annamaria Picozzi. 

Dopo aver affiancato uno psicologo alla bambina, il suo racconto è stato definito credibile e gli agenti della sezione “Reati contro i minori” della squadra mobile, hanno messo le manette ai polsi al 36enne e lo hanno condotto in custodia cauterale nel carcere Pagliarelli, dove ora si trova in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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