Palermo: vietato pregare a scuola, i bambini si chiedono perché

Alla Ragusa Moleti, di Palermo il preside Nicolò La Rocca vieta preghiere e immagini sacre. I primi a reagire sono i bambini che chiedono spiegazioni ai genitori

Palermo: vietato pregare a scuola, i bambini si chiedono perché

Fino a qualche tempo fa nelle scuole era affisso il cartello ‘vietato bestemmiare’, con riferimento all’articolo 724 del codice penale. In questi giorni, in una scuola di Palermo, in corso Calatafimi, la Ragusa Moleti, è vietato pregare per imposizione del preside Nicolò La Rocca.
Una circolare del Preside infatti impedisce agli insegnanti di recitare insieme ai bambini le preghiere di inizio giornata e di benedizione della mensa, nemmeno durante l’ora di religione.

Il provvedimento verrà presto reso attivo anche nelle due succursali, Sunseri ed ex Pestalozzi. Dalla scuola è stata tolta una statuetta della Madonna e altre immagini sacre, via tutte le foto dei Papi, papa Francesco compreso. Nel proprio ufficio il Dirigente ha tolto l’immagine di Giovanni Paolo II, ma ha lasciato al suo posto il crocifisso. Così, da quando, a settembre, ha assunto il ruolo di Preside.

Nella circolare firmata dal Preside si legge che nella scuola, alcuni docenti abitualmente fanno pregare i bambini “prima dell’inizio delle lezioni e/o di far intonare canzoncine benedicenti prima della consumazione della merenda“. Quindi appellandosi al “parere dell’Avvocatura dello Stato dell’8 gennaio del 2009, allegato alla nota del gabinetto del Miur del 29 gennaio 2009, è da escludere ‘la celebrazione di atti di culto, riti o celebrazioni religiose nella scuola durante l’orario scolastico o durante l’ora di religione cattolica, atteso il carattere culturale di tale insegnamento“.

Alla base del vespaio provocato dal provvedimento del dirigente scolastico ci sarebbe un gruppo di genitori che in precedenza avevano scritto una lettera aperta a un giornale. Gli insegnanti, però, avrebbero gradito che il preside si fosse consultato anche con loro e con gli altri organismi scolastici prima di prendere la decisione. Nel pomeriggio di ieri, il preside La Rocca ha incontrato i responsabili dei plessi e con loro ha discusso il provvedimento perché possano fornire spiegazioni valide ai docenti e ai genitori.

I bambini non sanno darsi pace, perché vietare una cosa che a casa a catechismo viene insegnata come ‘buona‘?  Come tutti i bambini anche quelli che frequentano la Ragusa Moleti sono sensibili alla preghiera e alle loro mamme chiedono: “Mamma perché non possiamo più pregare in classe?”. Sarà Marco Anello, dirigente dell’ufficio scolastico regionale, ad offrire l’ultima parola sull’argomento, ma solo dopo che avrà letto la circolare.

Continua a leggere su Fidelity News