Palermo, ragazzo perde gambe e braccia come Bebe Vio a causa di una meningite fulminante

Davide Morana, 24enne di Bagheria ha perso gambe e braccia a causa di meningite fulminante che lo ha colpito lo scorso gennaio. Ormai fuori pericolo oggi ha bisogno di protesi costose per ricominciare a vivere.

Palermo, ragazzo perde gambe e braccia come Bebe Vio a causa di una meningite fulminante

Davide Morana, 24enne di Bagheria, ha perso gambe e braccia a causa della meningite fulminante che lo ha colpito lo scorso gennaio. Da quel momento la sua vita è cambiata per sempre, dal giorno in cui, ricoverato d’urgenza ha lottato con tutto sé stesso per avere salva la vita.

Davide ce l’ha fatta, ma da allora ha molto bisogno di aiuto anche solo per mangiare, per vestirsi, per lavarsi ma soprattutto per camminare. Infatti il giovane avrebbe bisogno di alcune protesi che risultano però essere molto costose ed è per questo che, con l’aiuto di tutte le persone che in questo momento gli sono rimaste accanto, ha aperto un sito personale, un account Instagram e una pagina Facebook.

Solo sul suo profilo Instagram è seguito da oltre 44 mila follower che in tutti i modi lo sostengono incitandono a non mollare assolutamente. Tante le foto presenti, soprattutto di Davide con i medici e gli infermieri che in questi mesi gli hanno letteralmente salvato la vita ma soprattutto con la mamma e gli amici che in questo brutto periodo non lo hanno mai abbandonato.

Domenica 13 maggio era la festa della mamma e anche il ragazzo ha pensato di fare un augurio speciale a quella donna che gli è sempre rimasta accanto: “Auguri mamma, per essere come sei, una grande lottatrice. Abbiamo affrontato di tutto in questi mesi, molte esperienze forti e ne siamo usciti sempre vincenti. Se la migliore io ti voglio bene”.

Come Bebe Vio, Davide non ha mai perso il sorriso e la sua voglia di lottare e anche gli amici siciliani stanno aiutando il sogno di Davide organizzando per il 19 maggio a Palazzo Cutò un evento di raccolta fondi: “Sono sul punto di iniziare la riabilitazione protesica. Non vedo l’ora di camminare, correre, afferrare oggetti, mangiare da solo. E finalmente recuperare la mia indipendenza e diventare un ragazzo bionico”.

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