Palermo: giocavano alla PlayStation invece di curare i pazienti, sospesi due OSS

Due operatori socio sanitari giocavano alla Playstation anziché prendersi cura dei pazienti della struttura nel turno di notte. I due, di 33 e 41 anni, rischiano ora il licenziamento.

Palermo: giocavano alla PlayStation invece di curare i pazienti, sospesi due OSS

Due OSS di Palermo rischiano il licenziamento dopo essere stati colti sul fatto mentre ignoravano i pazienti della struttura dove lavoravano per giocare ai videogiochi.

A segnalare la mancanza di reperibilità dei due operatori socio sanitari nelle ore notturne erano stati gli ospiti della struttura. Se infatti di giorno il personale infermieristico di turno era sempre disponibile quando gli ospiti avevano bisogno, la notte al lavoro c’erano solamente i due OSS, che non si prendevano cura dei pazienti né rispondevano alle loro chiamate.

Dalla denuncia dei pazienti fatta alla struttura è scaturito un controllo interno per verificare l’effettivo operato dei due accusati nelle ore di lavoro notturne. E’ scattata quindi una ispezione a sorpresa da parte del Coordinatore della struttura e di un addetto amministrativo che ha purtroppo confermato le segnalazioni e svelato il motivo per cui i due OSS risultavano irreperibili agli ospiti.

La notte 29 ed il 30 gennaio scorso i due OSS, identificati dai media locali come L.S di 33 anni e F.F. di 41 anni, sono stati infatti sorpresi chiusi in una stanza mentre giocavano alla PlayStation invece di compiere le loro mansioni lavorative, lasciando i pazienti nella più totale incuria. Secondo quanto scoperto, i due avevano creato una vera e propria stazione di gioco dotata di console, schermo e svariati videogiochi che gli operatori si erano portati da casa, evidentemente per trovare un modo di far passare le lunghe ore del turno di notte.

Non è noto se si sia trattato di un incidente isolato o di una pratica consolidata per i due OSS, anche se da quanto raccontato dagli ospiti della struttura le loro assenze notturne erano tali da far scaturire la segnalazione. L’unica cosa certa è che i due, che lavoravano in una struttura poco fuori Palermo, rischiano adesso il licenziamento per giusta causa.

Continua a leggere su Fidelity News