Un altro negozio storico di Palermo chiude i battenti: la Longo & C di via Notarbartolo, fallisce dopo varie peripezie affrontate negli ultimi anni. La gioielleria era in liquidazione, e ultimamente aveva dovuto abbandonare i locali dove era sita da quarant’anni a causa di un problema ancora non risolto con i proprietari dei locali. A parte la crisi, ad aggravare il bilancio e gli affari della gioielleria aveva contribuito molto un ponteggio posto davanti ai locali per opere di ristrutturazione, che oscurava notevolmente la facciata del negozio.
Secondo l’imprenditore Alberto Longo, il ponteggio impediva una visione ottimale del negozio e, tra le vendite in calo e il negozio che non si vedeva più, pian piano queste si erano fermate. Il negozio è passato presto da dieci impiegati a due, ridotti notevolmente per l’impossibilità di pagamenti, e i titolari hanno anche chiesto ai proprietari una riduzione dell’affitto come risarcimento per il danno subito dal ponteggio. Invece della riduzione, il titolare ha ricevuto invece lo sfratto e poco dopo, anche l’istanza di fallimento, eseguita da un istituto di credito.
Il titolare della gioielleria, dopo aver ammesso l’insolvenza, ha portato i libri contabili in tribunale e ha scelto la strada del concordato preventivo. Ma l’avvocato che si occupa del caso, Francesco Di Trapani, ha messo in evidenza l’impossibilità di lavorare da parte del cliente, poiché il ponteggio copriva le vetrine e il negozio passava praticamente inosservato, e questa situazione è andata avanti per tre anni. Inoltre, l’avvocato sostiene che i lavori da eseguire non erano stati nemmeno appaltati, e che per questo sono iniziati i problemi con i proprietari, perché i lavori non terminavano mai visto che tardavano ad iniziare. Da qui la richiesta della riduzione d’affitto sembra più che valida, e adesso l’avvocato è in attesa di una risposta da parte del tribunale, che valuterà il caso in base ad una relazione tecnica redatta da un perito.
Numerosi i negozi storici di Palermo che hanno già chiuso o stanno per chiudere, lasciando alle spalle non solo debiti ma anche tante famiglie senza lavoro. La crisi che non demorde e altre situazioni imprevedibili, costringono gli imprenditori ad abbassare le saracinesche, lasciando un senso di nostalgia e tanti bei ricordi.