PALERMO. Arrestata a Palermo un’intera famiglia che commerciava in spaccio di stupefacenti. La famiglia svolgeva il lavoro nel quartiere dove abitava, lo Zen, e ben ciqnue di loro collaboravano assiduamente alla preparazione e allo smistamento delle sostanze stupefacenti, hashish, marijuana e cocaina. La polizia ha sequestrato un vero arsenale in una delle case del quartiere, che ha perquisito per bene grazie alla unità cinofile che hanno consentito di trovare la droga.
E’ stato infatti con il fiuto dei cani antidroga che i carabinieri hanno potuto sequestrare gli stupefacenti, invisibili e introvabili senza il loro aiuto. La droga era conservata in una cassettiera che conteneva all’interno tanti pacchetti in cui vi erano le droghe. Le bustine erano sigillate per bene, una ad una, pronte per essere messe in commercio, e insieme agli stupefacenti la polizia ha sequestrato anche la somma di 700 euro, incasso sicuramente frutto della vendita della droga.
Ma nella casa c’era una vera e propria fabbrica della droga: in una stanza infatti c’era anche della marijuana pronta per finire nei pacchettini ed essere messa in commercio, mentre 150 dosi di droghe miste, sicuramente cocaina e hashish, erano già messe nelle bustine trasparenti pronti per essere venduti. Inoltre, i carabinieri hanno trovato tanti oggetti utilizzati dagli spacciatori per confezionare le bustine, tipo una forbice, una spillatrice e diversi spilli, oltre ad una confezione di cellophane, e altri accessori che servivano a chiudere e sigillare le confezioni.
Durante gli accertamenti la polizia ha provveduto a sequestrare tutto quello che ha trovato, compreso anche altro denaro e droga trovati nella borsa di una delle componenti della famiglia. Nel corso dei controlli la polizia ha anche verificato che l’allaccio della luce della casa era abusivo: in pratica la famiglia rubava la luce alla compagnia dell’energi elettrica, ossia l’Enel.
Tutta la famiglia è stata arrestata con l’accusa di detenzione di droga destinata allo spaccio, e il padre in più è stato accusato del furto della luce. L’Autorità Giudiziaria ha dato disposizione di separare i comonenti della famiglia, e di condurre il padre e i tre figli al carcere dell’Ucciardone, mentre per la donna è stata disposta la detenzione al Pagliarelli.