Preside toglie la statua della madonna: “A scuola non si prega!”

A Palermo un preside scopre che nell’edificio scolastico si prega e decide di impedirlo rimuovendo le immagini sacre. A Roma invece una preside viene minacciata perché non rimuove i crocifissi dalle aule.

Preside toglie la statua della madonna: “A scuola non si prega!”

Le preghierine quotidiane saranno solo un lontano ricordo per i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia Ragusa Moleti e che si trova a Palermo. Nicolò La Rocca, il dirigente scolastico, ha diramato una circolare in cui si legge il divieto da parte degli insegnanti di far recitare le preghiere sia durante l’ora di religione, sia prima dei pasti.
Il dirigente scolastico però non si è limitato a far circolare l’avviso al corpo insegnanti, ma ha deciso di agire anche in maniera pratica, rimuovendo dall’edificio scolastico una statua raffigurante la Madonna e alcune immagini tra cui quelle in cui spicca Papa Francesco.

L’iniziativa del preside però non è stata spontanea, non ha deciso di agire per il proprio ideale bensì l’ha fatto poiché nelle scuole c’è il divieto di celebrazioni con atti di culto, riti e celebrazioni religiose nella scuola, sia durante l’orario scolastico, sia durante l’ora di insegnamento di religione. Questo lo si legge in una nota allegata del gabinetto del Miur del 29 Gennaio del 2009.

Completamente agli antipodi invece quanto successo in un Liceo di Roma dove Milena Nari, preside dell’istituto situato a Garbatella, ha ricevuto vere e proprie minacce di morte poiché si è astenuta dal rimuovere i crocifissi presenti nelle aule. Ha dichiarato che: “La mano di Dio serve sempre”. Questo non ha fatto altro che aumentare la polemica.

Le prime scritte contro la preside Nari apparvero già nei bagni dell’istituto a partire dal mese di Maggio. Lei però non si è  lasciata impressionare o intimidire e ha proseguito sulla propria linea di pensiero. Poi è giunta la lettera, dove si legge : “Datte e mori, sporca amica di minorati, storpi e croci”.

Su questa lettera sta indagando anche la Digos di Roma che intende  dare la giusta importanza sulla vicenda. La preside dichiara di non aver paura, però ha richiesto comunque il trasferimento in un nuovo edificio scolastico.

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