Il pm aveva chiesto 25 anni di reclusione per omicidio volontario, ma Eughenii Tripadus è stato condannato a 18 anni di carcere e a risarcire la famiglia della vittima con un milione e seicento mila euro. Questo è quanto è stato deciso dalla Corte d’Assise di Padova, che ha concluso così il processo al 27enne che nel primo settembre 2016 ha ucciso una bambina di soli 9 mesi scuotendola violentemente.
Il ragazzo, cugino della madre della vittima, si sarebbe innervosito per il pianto continuo della piccola Yara, e per questo avrebbe iniziato a scuoterla fino a crearle delle lesioni interne rivelatesi poi fatali per la neonata. Yara è stata ricoverata subito all’ospedale e, convinti si trattasse di un rigurgito, i medici hanno tentato l’impossibile per salvarla. Dopo giornate di agonia, la piccola nata solo il 6 dicembre dell’anno prima, è morta il 30 settembre 2016.
Le dinamiche della tragedia
Era il primo settembre 2016 quando è avvenuta la tragedia, e al 27enne di origini moldave Eughenii Tripadus era stata affidata a piccola Yara, figlia di soli 9 mesi della cugina del giovane. I genitori di Yara dovevano recarsi a lavoro, e per questo erano impossibilitati a seguirla.
Così come ha successivamente svelato agli inquirenti il giovane, Yara ha iniziato a piangere insistentemente, e il 27enne si sarebbe stancato della situazione iniziando a strattonarla violentemente. In gergo medico, quello che ha provocato la morte della piccola viene definito “shaken baby syndrome“, ovvero la sindrome del bambino scosso, che ha provocato in Yara delle lesioni interne mortali.
Portata in pronto soccorso d’urgenza, Tripadus non ha rivelato fin da subito quanto accaduto, e solo in un secondo momento è stata scoperta la vera causa che ha portato così il 27enne a processo. Per lui, il pm Roberto Piccione aveva chiesto 25 anni di reclusione per omicidio volontario, ma il giudice della Corte d’Assise di Padova Claudio Marassi, lo ha condannato a 18 anni per omicidio preterintenzionale, definendo gli atti di Tripadus come qualcosa di accaduto senza alcuna intenzione di uccidere Yara in quanto ignaro delle conseguenze.