Padova: trova il badge di un’infermiera nel 2015 e mangia gratis 700 volte alla mensa dell’ospedale

Un 40enne ha usufruito per 4 anni del servizio di mensa dell'Ospedale dopo aver trovato in terra il badge smarrito da una infermiera. 705 i pasti consumati gratis negli anni per un totale di 6.059 euro.

Padova: trova il badge di un’infermiera nel 2015 e mangia gratis 700 volte alla mensa dell’ospedale

E’ stata smascherata dalla Procura di Padova la truffa di un uomo che per anni ha mangiato gratis nei locali della mensa dell’Ospedale di Padova non avendone alcun diritto.

La vicenda ha inizio nel 2015 quando a febbraio l’uomo trova per caso in terra il badge smarrito da una infermiera del nosocomio padovano. Tra i vantaggi inclusi nel badge c’era anche l’accesso alla Mensa dell’Ospedale e la consumazione di pasti gratuiti, un vantaggio di cui l’uomo ha immediatamente pensato di approfittare.

Si è quindi presentato alla mensa il 26 dello stesso mese, ha pranzato ed ha strisciato il badge come se fosse stato un normale lavoratore. Una mossa la sua azzardata, ma riuscita senza alcun intoppo, tanto da convincerlo a ripetere numerose volte nel corso degli anni l’esperienza.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura durante l’inchiesta, aperta dal Sostituto Procuratore Sergio Dini, le strisciate del badge effettuate dall’uomo nel corso di questi cinque anni sarebbero state ben 705, per un totale di oltre seimila euro di danno ai conti della mensa ospedaliera.

La truffa dell’uomo sembra non avere alcun freno fino a luglio del 2019, quando finalmente qualcuno si è reso conto che l’uomo non aveva diritto di accedere alla mensa ed ha fatto partire i primi accertamenti. Accertamenti che hanno portato alla conferma dell’irregolarità della presenza del 40enne nella mensa e che hanno avuto come conseguenza la denuncia alla Procura.

Grazie alle dettagliate banche dati della Mensa, gli investigatori hanno potuto constatare la frequenza con la quale l’uomo ha messo in pratica la sua truffa, riuscendo così a calcolare anche il totale del danno provocato. Chiuse le indagini preliminari, l’accusato adesso potrà decidere se essere a sua volta ascoltato dalla Procura per esporre il suo punto di vista oppure se affrontare direttamente l’udienza preliminare con rito abbreviato.
In caso di condanna, il 40enne rischia il carcere da uno a cinque anni ed una multa dell’importo che può andare dai 310 ai 1.550 euro.

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