Padova, tragedia: diciannovenne cade dalle scale e muore

Studentessa brillante muore per un banale incidente. Le due sorelle s'incontravano all'autobus, una scendeva l'altra saliva... ma quel giorno Chiara non c'era all'appuntamento.

Padova, tragedia: diciannovenne cade dalle scale e muore

Ciò che è successo a Chiara Zecchin, 19 anni, è qualcosa che non si può spiegare: scivolando dalle scale di casa, in via Sguazzina a Veggiano, in provincia di Padova ha perso la vita. Martedì rincasando dall’università, verso mezzogiorno, la sorella maggiore l’ha trovata priva di vita. Ogni tentativo di riportare in vita Chiara prima da parte della sorella, poi dai sanitari del Suem è stato vano. Per un’ora hanno cercato disperatamente di strapparla alla morte, ed infine la resa e la comunicazione ai familiari che per Chiara non c’era nulla da fare.

A Chiara Zecchin piaceva studiare e lo faceva con buon profitto. Come Maria, la sorella maggiore, aveva scelto la facoltà di Storia, all’università di Padova, dove risultava iscritta al primo anno. Le due sorelle, fisicamente molto simili, erano molto legate tra loro. Molto brave a scuola tutte e due, hanno frequentato il liceo scientifico Galilei di Selvazzano, qui si sono diplomate con il massimo dei voti: 100 e lode Maria e dopo tre anni, giugno 2017, Chiara, con cento.

La scorsa settimana Chiara aveva saputo grazie ai meriti scolastici aveva vinto una borsa di studio. Proprio per dedicarsi a tempo pieno allo studio un paio d’anni fa aveva detto addio alla pallavolo: aveva fatto parte dell’Usma di Caselle e della Pool Patavium.

Il papà Andrea è spesso all’estero per lavoro, mentre la mamma, Silvia, lavora in banca, a Rubano. Chiara lascia anche un fratellino di undici anni, bravo musicista di pianoforte e violoncello. 

Maria, la sorella che ha trovato Chiara in fin di vita riferisce: “Le nostre lezioni all’università non coincidevano. Le mie si svolgono nella prima parte della mattinata, più tardi quelle di Chiara. Di solito ci incrociavamo alla fermata del pullman: quello con cui arrivo io è quello che lei prende per andare a Padova”. Ma Maria, martedì mattina, non ha visto Chiara alla fermata e racconta: “la prima cosa che ho pensato è stata che si fosse addormentata e non avesse fatto in tempo a prendere l’autobus“.

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