Un topo, caduto improvvisamente dall’alto, tra i macchinari salva-vita, ha scioccato l’infermiera di turno e tutto il reparto di Terapia intensiva pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova. Il roditore, in ottimo stato di salute, dopo aver balzato sopra un monitor, se n’è andato veloce dribblando tra i letti: presto catturato, la sua vita è stata breve.
Immediata la reazione del dott. Luciano Flor, direttore generale che ha dato ordine di chiudere il reparto e trasferire i letti per risanare l’area affermando che “i bambini non possono essere ricoverati dove ci sono topi, non deve sussistere neanche il dubbio“.
Già da giorni il personale sanitario avvertiva strani rumori al soffitto, ma nessuno riusciva a spiegare cosa potesse essere. Il roditore, quasi sicuramente, era arrivato al piano superiore della palazzina pediatrica risalendo una tubatura, rimasto poi intrappolato nel controsoffitto, ha vagato fino a trovare una via d’uscita.
Il direttore generale cerca una qualche risposta a come possa essersi infiltrato un topo, nei lavori in corso al piano terra dove si sta realizzando la “stanza dei sogni per la terapia antalgica e le cure palliative“, probabilmente “i tecnici hanno smontato soffitti e mosso materiali di vario genere, è probabile che il topo arrivi dall’esterno. Si sarà infilato da qualche parte e poi nascosto in un anfratto“. Questi fatti non si possono prevedere, gli imprevisti nei cantieri attivi ci possono sempre essere, afferma sempre il dott. Flor.
I topi veicolano malattie e per questo motivo è pericoloso vivere a loro contatto. In Europa, sono state già state classificate 35 diverse malattie che vengono trasmesse dal topo. Il contagio può avvenire per contatto diretto con il roditore, ma anche per contaminazione degli alimenti con le feci e le urine dell’animale. In un reparto di Rianimazione ci sono bambini già in pericolo di vita, con deboli e scarse difese immunitarie, comprendiamo allora la gravità di quanto accaduto.
Il secondo piano della Clinica ginecologica e ostetrica, ospiterà, in una sala operatoria già predisposta, i dieci letti della terapia intensiva pediatrica. Qui, osserva il direttore generale: “Ci sono già gli attacchi per i gas medicali e per le attrezzature” e continua rassicurando che “La terapia intensiva della Pediatria per adesso viene chiusa, ma non appena la situazione sarà risolta sarà riaperta“.