Da quando ha fatto l’intervento di ricostruzione delle unghie delle mani, in un centro estetico di Selvazzano a Padova, la vita di Ardiana è completamente cambiata. L’intervento, andato male, ha trasformato l’anulare sinistro e non può più svolgere il lavoro che faceva prima. E’ la stessa signora protagonista della disavventura, Ardiana Krasniqi, a raccontare cosa è accaduto dopo la rimozione del gel alle unghie che una stagista le aveva applicato ancora nell’agosto del 2016, presso il centro estetico “Sole Nero”.
La signora spiega che quando le è stato tolto il gel ha iniziato ad avvertire un fastidio forte, doloroso all’unghia dell’anulare sinistro. Subito si è fidata della titolare del centro che la rassicurava dicendole di immergere la mano in acqua e sale così si sarebbe bloccata l’infezione. Ma – racconta Adriana – “il trattamento non ha funzionato, anzi l’unghia peggiorava di giorno in giorno. Il dolore era sempre più insistente tanto che ho dovuto rivolgermi al pronto soccorso dell’Ospedale di Padova per una visita specialistica. Il dermatologo Marco Tarantello ha diagnosticato una forma di perionissi cronica al quarto dito della mano sinistra“.
Ardiana Krasniqi prima di questo infortunio lavorava come barista e assistente alla piscina, lavori che ora non può più svolgere perché quando l’anulare entra in contatto con l’acqua rischia fortemente l’infezione facendo peggiorare la situazione.
Prima dell’accaduto, lavorando nel bar accanto al Centro estetico, aveva un buon rapporto con il ‘Sole Nero’. Ora tutto è cambiato. La giovane ha dovuto rivolgersi ad un legale per far valere i suoi diritti, perché l’assicurazione afferma che è passato troppo tempo dall’infortunio e non la vuole risarcire. Il tempo è passato proprio per le rassicurazioni della titolare che affermava che tutto si sarebbe risolto.
Giuseppe Pedrini, il legale di Krasnigi ha scritto una lettera di richiesta danni evidenziando “che la responsabilità dell’evento è da ascriversi alla condotta del personale del centro estetico e che a trattare la signora era stata una stagista“.