Da quattro giorni, Padova è sconvolta per la morte di Dimitri, il quindicenne “non problematico” che ha deciso di togliersi la vita buttandosi da una parete di roccia del monte Piro, sui Colli Euganei, in provincia di Padova. Prima di buttarsi, ha inviato un commuovente messaggio ai genitori, che subito hanno chiesto l’aiuto dei carabinieri che, però, non sono riusciti ad arrivare in tempo.
Mentre il corpo del ragazzo è stato subito rintracciato, il cellulare è stato abbandonato chissà dove, sta ancora squillando e il padre lo sta cercando tra le rocce e la vegetazione del dirupo, nel luogo in cui è stato trovato il corpo di Dimitri.
I genitori non riescono a rassegnarsi, la morte del figlio non ha un perché affettivamente o razionalmente valido. La tragedia ha lasciato nella tristezza e il vuoto l’intera comunità di Torreglia, dove Dimitri viveva, e dove si trova anche il monte su cui ha scelto di morire, il Monte Pirio.
Il padre e il fratello di Dimitri hanno chiesto al Gazzettino di pubblicare quell’ultimo messaggio inviato su WhatsApp, scritto prima di buttarsi nel vuoto. Il testo comincia così: “In realtà non so bene cosa dire…” la prima a leggere il messaggio è stata la madre, che ha capito subito che non c’era ritorno, e immediatamente ha avvisato i carabinieri che – dopo poche ore di ricerca, nella stessa serata – hanno trovato il cadavere.
Dimitri nel salutare per sempre i suoi cari si dichiara “eterno insoddisfatto”, “indolente”, “un bambinone”. Tutti termini assurdi e incomprensibili per un ragazzo che si sentiva “Amato” e che lo confermava con la a maiuscola nel suo messaggio. Al papà e al fratello vien più facile pensare che Dimitri sia caduto accidentalmente. Con un filo di voce, il padre afferma che “Dimitri non aveva un motivo al mondo per togliersi la vita. Era un ragazzo forte, robusto, una roccia. A scuola andava bene. Era sempre sereno in famiglia. Non ci ha mai dato preoccupazioni”.
Sarà difficile per questa famiglia poter assecondare l’ultima volontà di Dimitri: “Vi prego, continuate senza di me, è l’ultimo e grande favore che ho da chiedervi“.